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ASCOLI PICENO – La Fondazione Carisap di Ascoli Piceno è sempre più impegnata nel sociale, ed il suo obiettivo è quello di produrre denaro e destinarlo al cosiddetto “terzo settore”. A tal proposito, l’esponente del Partito Democratico Micaela Girardi, attraverso un comunicato, ha reso noto le sue perplessità su come vengano distirbuite le risorse e su quali siano le reali finalità della fondazione.

OBIETTARE LO STATUTO – Ecco alcuni stralci della nota a firma della Girardi. La recente presentazione alla stampa dell’andamento degli investimenti della Fondazione Carisap nei primi sei mesi dell’anno 2012 da parte del Presidente Marini Marini, anche per il suo ruolo di Vice Presidente dell’ACCRI Associazione Casse di Risparmio e Fondazioni, fa sorgere alcune domande sull’operato della Fondazione, ciò nel più ampio contesto nazionale del rapporto tra banche e fondazioni di origine bancaria. E’ bene ricordare che il patrimonio delle Fondazioni proviene dalle Casse di Risparmio, non si tratta cioè di fondazioni sorte con finanziamenti di privati. La legge 153/1999 stabilisce che le fondazioni devono attenersi al principio della conservazione del loro patrimonio che deve essere amministrato osservando “criteri prudenziali di rischio, in modo da conservare ed ottenere una redditività adeguata”. La legge 461/98 (art, 2 lett. c) sancisce la diversificazione degli impieghi ed indica l’obiettivo dell’uscita dal capitale della banca “conferitaria”. Leggiamo sulla stampa che il Presidente Marini dichiara ” …il nostro lavoro è produrre denaro ..”. Viene da obiettare citando lo Statuto della Fondazione che all’art. 4 recita: “La Fondazione …. persegue esclusivamente per il territorio di propria competenza: scopi di utilità sociale e scopi di promozione dello sviluppo economico”.

INVESTIMENTI MODIFICATI O NON PROGRAMMATI? – “Si tratta di scopi assai diversi dal “produrre denaro”, che attengono piuttosto all’impiegare il denaro. Comunque, ci si chiede: il denaro è stato prodotto? Marini Marini riferisce che la Fondazione ha distribuito nel 2011 € 2 milioni e 300 mila e rivendica il merito della “diversificazione” degli investimenti effettuati. Ma cosa si intende per diversificazione? Esaminando il bilancio 2011 della Fondazione, la prima domanda sorge sulle partecipazioni della Fondazione in altre società. E’ nota la partecipazione della Fondazione Carisap in CARISAP s.p.a., con la proprietà di azioni per un valore pari a € 46 milioni. Il discutibile obiettivo di fare “ponti d’oro” per offrire al Gruppo Bancario una sede, nell’ipotesi di riorganizzazione dell’assetto societario, denota rischi di confusione tra finalità perseguite dalla Fondazione rispetto alla banca “conferitaria”. Un esempio: dopo l’acquisto nell’aprile 2011 dell’ex Cinema Olimpia da parte della Fondazione, con destinazione dichiarata di “attività bancaria”, il gruppo bancario ha reso noto di non avere nessuna intenzione di utilizzarlo come sede. Da pochi giorni il Presidente Marini parla addirittura di possibile vendita sul mercato dell’immobile. Ci si chiede: l’investimento così repentinamente modificato, era stato consapevolmente pianificato?”