Accompagnato da una massiccia campagna pubblicitaria, e da un cast di tutto rispetto che vede la partecipazione di Ian McKellen, Emma Thompson, Kevin Kline, Stanley Tucci, e Ewan McGregor, finalmente è approdato al cinema il tanto atteso live action della celebre fiaba sulla storia d’amore tra Belle e la Bestia.
Scritto da Stephen Chbosky ed Evan Spiliotopoulos, La Bella e la Bestia è diretto da Bill Condon, premio Oscar alla migliore sceneggiatura non originale per Demoni e Dei, e regista di DreamGirls e degli ultimi due capitoli di Twilight. A comporre le musiche del film saranno Alan Menken e Tim Rice, autori della colonna sonora del classico Disney originale, che riproporranno le canzoni originali assieme ad alcune nuove tracce. Non tornerà invece l’autore dei testi Howard Ashman, mancato purtroppo nel 1991.
La trama è conosciuta anche dai profani, sia dei cartoni che dell’intero genere fiabesco: L’orgogliosa e intrepida Belle (Emma Watson, l’Hermione di Harry Potter), isolata dal suo gretto villaggio perché le piace leggere e così avanti rispetto ai suoi coetanei, è sostenuta dal papà stravagante inventore, vedovo inconsolabile, a sua volta guardato con sospetto dalla comunità . Proprio per ricambiare la generosità del papà la piccola Belle si ritrova prigioniera nel torvo castello incantato della Bestia. La loro ‘convivenza’ si tramuterà in amore, spezzando così l’incantesimo che gravava sul castello e sui suoi abitanti.
RECENSIONE E SPOILER !!!
Sicuramente l’ennesima rivisitazione di un classico Disney, come molti altri prima di lui: ricordiamo Maleficent, Cenerentola e Il Libro della Giungla (il migliore finora).
Durante la visione del film notiamo il maggior spazio dato al passato dei protagonisti, come la storia della mamma di Belle o dei genitori del Principe; lo scudiero di Gaston, forse primo esempio di comprimario omosessuale. Nell’insieme divertente e buffo, il film risulta essere forse meno cupo del cartone. Le canzoni, da “Stia con noi” a “E’ una storia sai”, sono il fiore all’occhiello del film, come anche l’oggettistica, dal simpatico Lumière al saccente Tockins. I costumi, a cominciare dallo sfarzoso abito giallo di Belle sono favolosi, ed anche il tetro castello custode della orrenda bestia rende il film più intrigante e fiabesco.
Menzione speciale tra gli attori a Chris Evans, che porta sullo schermo un Gaston bellissimo e meschino, forse più crudele del cartone, il quale ambisce solo alla propria personale felicità, arrivando a sbarazzarsi del padre di Belle pur di raggiungere il suo obiettivo: sposare la più bella ragazza del paese.
La storia, liberamente ispirata alla fiaba di Madame Leprince de Beaumont, è un intelligente racconto morale per i più piccoli, e un ottimo memento per gli adulti, poiché i temi cardine del film non vanno mai dimenticati :il diritto di ‘scavalcare’ il ruolo imposto dalla società e dal gretto villaggio (quello della donna zitella che deve maritarsi per forza , il ruolo preconfezionato del “brutto”),la bellezza interiore ( un concetto invecchiato ma mai fuori moda), e l’importanza dell’istruzione (soprattutto rivolta alle donne).
Chiaramente il classico Disney rimane un livello di perfezione impossibile da raggiungere, ma il film ha il pregio di farcelo ricordare e di non pretendere di scardinarlo o rovinarlo, tenendoci compagnia per due ore.