La Via Salaria sarà frequentata dal 17 agosto fino al primo settembre prossimi da una carovana di instancabili camminatori che accetteranno la sfida di percorrere a piedi questa importante arteria di comunicazione che unisce Adriatico e Tirreno. Il progetto ViaSalaria, ideato da Luca Lazzarini, Guido Benigni e Andrea Pesaresi dell’Università di Camerino e del Politecnico di Torino, è un laboratorio itinerante che si propone di leggere, descrivere ed interpretare il paesaggio attraverso il cammino. Nell’estate 2017, ViaSalaria percorrerà la via storica da San Benedetto del Tronto fino alla foce del Tevere, a Ostia.
Lungo la via Salaria
Risalendo il corso del fiume, ViaSalaria attraverserà il paesaggio ordinario della città diffusa nel fondovalle del Tronto; varcherà le porte di uno dei centri storici più belli d’Europa, Ascoli Piceno; risalirà poi il corso del fiume fino agli spettacoli naturali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini; farà visita ai centri storici devastati dal recente terremoto, dunque Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice; scenderà poi verso il versante tirrenico dell’Appennino, visitando Rieti, Osteria Nuova, Prato della Corte, fino ad arrivare a Roma, ammirando lo splendore della stratificazione capitolina, nelle sue innumerevoli permanenze storico architettoniche e nei suoi sconfinati risvolti percettivi.
Il coinvolgimento del territorio
La Confartigianato di Ascoli Piceno, sulla base della filiera agro-alimentare creata grazie all’iniziativa della vendita di cesti natalizi, proporrà alle attività commerciali che resistono nelle aree del cratere, di accogliere e fornire ristoro ai viandanti che giungeranno nel comuni di Ascoli Piceno, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Accumoli.
Il valore del progetto ViaSalaria
ViaSalaria è un progetto autofinanziato che punta a contenere quanto più possibile i costi a carico dei partecipanti e si rivolge a tutti gli studenti che condividano un vivo interesse per l’avventura, l’esplorazione, l’interazione partecipativa con il mondo circostante, e il cammino, come spazio di enunciazione in continua tensione tra nomadismo e sedentarismo. Il cammino è una chiave di lettura del territorio, gli occhi e la voce sono i mezzi per osservarlo e raccontarlo.