#HappyBDAYFly – La storia della Fly Communications è un viaggio ancora in divenire, un libro ai primi capitoli scritto da mani mutate nel corso degli anni, ma con una copertina e un inchiostro stabili e solidi. Nella mente dei 5 soci fondatori prende corpo un’associazione stigmatizzabile in alcune parole chiave: sorriso, aggregazione, passione, cultura, amicizia, disponibilità ma, soprattutto, sogni. Ecco a voi la Fly Communications…
2003
Tutto iniziò da uno spettacolo ricco di passione e imperfezioni, andato in scena nel teatro parrocchiale di San Simone e Giuda il 14 Giugno, con replica al Ventidio Basso nel Gennaio 2004. “L’importanza di chiamarsi Ernest” non è ufficialmente targato Fly ma il regista è Christian Mosca e alcuni attori come Enrico Corinti torneranno da protagonisti nelle produzioni successive; la scenografia è affidata a Giorgio Olori, futuro vicepresidente dell’associazione.
2004
Stanchi, provati ma sorridenti. Questa parola accompagnerà la Fly in ogni sua attività o evento teatrale. I volti dei ragazzi saliti per la prima volta sul palco del Ventidio Basso non sono consapevoli che quello sarà solo l’inizio: alcuni resteranno, altri si fermeranno qui, ma da questo momento il treno della Fly Communications sarà inarrestabile.
2005
Il gruppo crebbe, cambiarono i volti, le amicizie, gli amori e Fly non volle significare solo teatro ma famiglia, aggregazione nel senso più ampio del termine. Qui si celebrava il “Pink Party” in onore della buona riuscita dello spettacolo “My Fair Lady”, in scena l’11 Giugno, con replica il 13 Ottobre del 2005 al Ventidio Basso di Ascoli.
2006
Questo fu l’anno della prima piccola rivoluzione. Il gruppo teatrale inizia ad assumere una propria identità e ad assimilare le prime competenze nel mondo del musical portando ad Ascoli, fino a quel momento poco edotta su questo genere teatrale, la propria energia. Questo teatro vuoto, con la scenografia di “Se il tempo fosse un gambero”, è il frutto di un lavoro costante e volto sempre più in alto, che portò la compagnia, dopo diverse repliche in ambito parrocchiale, ad esibirsi al Ventidio Basso, con un cast di circa 40 elementi.
2007
Parallelamente alla crescita artistica, iniziarono le attività del Fly Open Bar, che ben presto fece da cornice a vere e proprie feste (Fly Party) adatte a tutti i partecipanti dell’associazione. Era un modo per continuare a stare insieme; oltre il palco e il copione, questi giovani sentirono l’impulso di voler condividere anche momenti di aggregazione. Sempre nel 2007 iniziò la produzione dialettale con la commedia di Guido Mosca “ E brave Bebè”, in un perfetto mix tra ragazzi ed adulti volenterosi di mettersi in gioco.
2008
“Disco…disco Fly! Muovi le mani, non ti sbagliare!”. Questo il motivetto musicale che ha accompagnato la prima grande produzione della Fly Communications, “La febbre del sabato sera”. Un film famosissimo dalla colonna sonora travolgente, trasposto in un’edizione teatrale che vide anche una replica nella celebre Piazza Del Popolo. Parallelamente andò in scena la seconda commedia dialettale (questa volta di Giuliana Piermarini), “Bastià lu Merecane”, oltre al primo spettacolo interamente prodotto con ragazzi sotto i 16 anni, “A Christmas Carol”.
2009
La Fly continuava a crescere e, come ogni piccola creatura, aveva bisogno di qualcuno di più grande che la accompagnasse. Iniziarono nel 2009 gli stage formativi con la presenza eccezionale di Giò Di Tonno: un intero pomeriggio tra pianoforte e risate per carpire i segreti di un performer completo quanto umile. Si iniziava a parlare di Fly Communications, la cittadinanza iniziò sempre più ad interessarsi ad una realtà che iniziava ad uscire dalle mura di Porta Romana, nella quale era nata. Sul palco del Ventidio Basso andò in scena “La cena dei Cretini”, con una superba interpretazione di Enrico Corinti, Cesare Fabiani e Cristiano Fioravanti.
2010
Marco Papa e l’improvvisazione, Saverio Marconi con tutta la sua esperienza da regista, il debutto, con oltre 1400 spettatori, di “Mamma Mia”, ma soprattutto la voglia di stare insieme. Questa foto ritrae i partecipanti al “Toga Party” durante le celebrazioni del Carnevale che diventerà un’istituzione del calendario Fly, nel pieno rispetto della tradizione ascolana.
2011
Il punto di svolta è racchiuso in questi 365 giorni. Trascinati dalla fama del film e dalle critiche positive ricevuto in teatro, il musical “Mamma Mia” viene riproposto in Piazza del Popolo con oltre 2000 spettatori presenti. E’ il successo dopo più di un anno di lavoro con un cast composto da bambini di 5 anni e adulti importati dalle commedie dialettali. Quest’ultime continuarono con “La vita è nu palcosceniche” assieme al primo musical per bambini “Mary Poppins”.
2012
Iniziarono qui alcuni tra i progetti più interessanti e duraturi della Fly. Dalla scuola elementare di Via Kennedy partì “Teatro Bimbo” con la favola “I Lupi di Pito”: le classi partecipanti erano 8, poche canzoni ma grande cura nei dettagli. Tutto ciò si tramuterà negli anni in un progetto ad ampio raggio che coinvolgerà i vari ISC cittadini, con oltre 200 bambini a calcare annualmente il palco del Ventidio Basso nello spettacolo finale. Inoltre Mirko Feliziani fece avvicinare i giovani a William Shakespeare con la produzione di “Molto rumore per nulla”, recitato nella esclusiva location del teatro romano.
2013
Nuove collaborazioni per la Fly: da un lato la scuola di danza Lab22 per la produzione dello spettacolo “Fame”, dall’altro il coreografo internazionale Brian Bullard, curatore e direttore artistico del musical “Grease”, un grande successo con oltre 60 elementi nel cast. Ma Fly Communications iniziò a significare anche lavoro per alcuni giovani che furono impiegati in qualità di animatori teatrali grazie alla collaborazione con “Giocamondo”, oltre alla costante presenza nelle scuole primarie, con “Teatro Bimbo”, e secondarie con l’opera musicale “Historock”, scritta dal prof. Romano Firmani che da quel momento avrebbe voluto il regista Christian Mosca e tutto lo staff tecnico della Fly alla guida di questo innovativo progetto didattico-culturale.
2014
Quella che sembra una normale foto di gruppo tra ragazzini di 12 anni è invece il coronamento, per tanti bimbi, di un sogno: esibirsi al Teatro Ventidio Basso con il musical “Pinocchio”, in una produzione che vedeva la coesione tra giovani alle prime esperienze e i performer più grandi. Il grande show dell’anno fu invece “Rocky Horror Show”, segnando un punto a favore dell’anti-conformismo e dell’apertura mentale, con la partecipazione interattiva del pubblico. Sempre nel 2014 i giovani iniziarono a partecipare a vacanze studio grazie al progetto “Fly To”, che li vedeva protagonisti all’estero.
2015
E’ l’anno in cui circa 2000 persone poterono ammirare la magia di Broadway nel teatro cittadino grazie ad “Hakuna Matata”, edizione teatrale del celebre film “Il re leone”. Coreografie di Brian Bullard, regia di Christian Mosca, 60 elementi sul palco tra attori, ballerini e cantanti per regalare uno spettacolo unico nel suo genere. In dicembre debutta anche “Forza Venite Gente”, oltre alle repliche estive dello stesso “Hakuna Matata” e di “Mamma Mia”. Il “Fly To” approda a New York e nascono nuovi progetti con le scuole come “Happy School”. Continua e sinergica la collaborazione con la Scuola di Danza Lab 22 della coreografa Chiara Gricinella. E’ l’anno della nascita della Scuola di Musical Fly Communications: era infatti ormai tempo che le competenze e le esperienze pregresse del gruppo venissero messe a disposizione di tutti i giovani del territorio che avessero voluto avvicinarsi al magico mondo del musical.
2016
Secondo anno della scuola di Musical che vide appagati i suoi sforzi nel saggio “Omaggio ad Alice nel paese delle meraviglie”: 100 bambini dai 3 ai 16 anni sul palco di un Ventidio Basso tutto esaurito. Altra replica per “Forza Venite Gente”, oltre ai mini tour estivi, la collaborazione con Giocamondo, le emozionanti feste carnascialesche e di Capodanno.
2017
Eccoci al termine del nostro viaggio. Un nuovo direttivo, vecchi progetti, innovative produzioni, numeri in vertiginosa ascesa, dalla scuola di musical alla partecipazione aggregativa, un viaggio-studi internazionale in Sudafrica e un allestimento in fase di realizzazione. Fly Communications è come la bambina in foto: curiosa e piena di ammirazione per ciò che è passato, inconsapevole di ciò che potrà rappresentare il futuro.