ASCOLI PICENO – In un clima di fiducia e positività sono state presentate diverse iniziative meritevoli. Per Ascoli, infatti, si apre un periodo ricco di eventi natalizi, molti imperniati sul senso del Sacro così da accendere una fiaccola di speranza e muovere i primi passi verso la rinascita. Purtroppo lo sciame sismico che continua a torturare il Centro Italia ha infiltrato nell’animo della collettività un profondo senso di mestizia e l’amato centro storico ha perso il suo peculiare brio. Tuttavia i prossimi appuntamenti, fortemente caldeggiati dall’amministrazione comunale e in particolar modo dall’assessore alle Persone Donatella Ferretti, ricordano il pensiero del filosofo francese Paul Ricoeur che sostenne: “La speranza viene a noi vestita di stracci perché le confezioniamo un abito di festa”e le parole di Madre Teresa di Calcutta: “È meglio accendere una candela piuttosto che maledire l’oscurità”.
FIRMAMENTO – Sabato 17 dicembre alle ore 18 presso il Chiostro di San Francesco ad Ascoli Piceno e domenica 18 dicembre alle ore 17 a Trisungo, frazione della martoriata Arquata del Tronto, si terrà la cerimonia di accensione dell’istallazione Firmamento (Quel silenzioso desiderio di stelle), una creazione di luce dell’artista Marcello Chiarenza con l’assistente scenografo Marco Muzzolon e le musiche di Cialdo Capelli. Il prof. Fabrizio Fiaschini, docente presso l’Università di Pavia nonché direttore artistico de I Teatri del Sacro ha spiegato: “Dopo i momenti della morte, della distruzione e del pianto, la speranza delle comunità marchigiane è affidata alla parola ricostruzione, sinonimo di rinascita e di nuova vita. Non si tratta però di ricostruire solo le cose materiali (case, scuole, edifici pubblici, chiese, strade…), ma anche i sentimenti e l’anima delle persone che sono state coinvolte nella tragedia e colpite nei loro affetti più cari. L’installazione di luce realizzata con materiali poveri come reti da pesca, pali di frassino e frammenti di specchi rotti si accenderà tutte le sere, dal tramonto alla mezzanotte fino al 6 gennaio e creerà idealmente un cielo notturno colmo di stelle che si rifrangono sulla terra e brillando al tremore del vento. L’inaugurazione verrà accompagnata da una piccola performance dei bambini di Arquata e di Ascoli che appenderanno decine di piccole casette di carta, ognuna illuminata da una candela, simbolo di ricostruzione e speranza”. In tempi così duri e devastanti, il concetto dell’opera sembra evocare le parole di Papa Giovanni Paolo II: “In voi (giovani) c’è la speranza perché voi appartenete al futuro, e il futuro appartiene a voi. La speranza, infatti, è sempre legata al futuro: è l’attesa dei «beni futuri». La preziosità propria di quel bene non solo vostro ma dell’umanità stessa, che è la vostra giovinezza, consiste nel fatto che voi siete coloro che hanno la speranza: siete la riserva di speranza per tutta l’umanità. Un’umanità senz’acqua non può vivere; in un clima inquinato le persone muoiono: e senza questa riserva di speranza – senza il bene che è la vostra giovinezza – l’umanità può vivere?”. Vivificare queste parole è il dono che si desidera fare alla città di Ascoli Piceno, ad Arquata e soprattutto ai loro giovani che ora vivono situazioni di disagio e non riescono a intravedere quel nastro capace di condurli fuori dal dedalo. L’intento è quello di richiamare la cittadinanza con lo stesso suono gioioso delle campane e diffondere, nel freddo pungente di dicembre, quel calore che si sprigiona solo quando si condivide lo stesso sogno. L’arte è da sempre un’ambasciatrice in grado di cucire l’anima di chi ancora crede nella forza della poesia e l’obiettivo del progetto è quello di farne il mezzo per grattare via il dolore e lo smarrimento derivanti da importanti punti di riferimento.
TEATRI DEL SACRO – L’installazione di Chiarenza segna anche il primo evento che I Teatri del Sacro – la rassegna biennale dedicata ai temi dello spirito, della tradizione sacra e della religiosità popolare – allestisce ad Ascoli Piceno, dove il Festival approderà per la quinta edizione, che si terrà gratuitamente nella città marchigiana dal 5 all’11 giugno 2017. Una scelta dettata dalla volontà di esplorare nuovi terreni e nuovi pubblici e dalla convinzione che il teatro debba essere anche un prezioso strumento di rinascita e di identità, in un territorio recentemente sconvolto da uno degli eventi sismici più catastrofici degli ultimi anni. “Dalla sua prima edizione tenutasi a Lucca il Festival ha fatto del dialogo con il pubblico, inteso come comunità di spettatori, uno dei suoi tratti più caratteristici e salienti – ha spiegato Fabrizio Fiaschini, direttore artistico de I Teatri del Sacro – oggi quindi ci sembra importante dare un segno concreto di impegno e di vicinanza a tutte le persone che stanno lavorando per ricostruire non solo le case e gli edifici crollati ma anche un rinnovato senso di appartenenza e identità. Il teatro è uno strumento che amplifica l’immaginario collettivo e i vincoli comunitari di solidarietà nel presente, in vista del futuro. Vincoli – conclude Fiaschini – che si manifestano in tutta la loro urgenza nell’orizzonte attuale dei bisogni e delle aspettative delle popolazioni colpite dal terremoto, dove emerge con evidenza la necessità di ricucire legami di appartenenza e di speranza”. Questo appuntamento che a Lucca ha richiamato in media 6.000 visitatori è tenacemente sostenuto anche dalla Diocesi di Ascoli Piceno, rappresentata durante la presentazione da don Giampiero Cinelli dell’Ufficio Comunicazioni Sociali. Si tratta di un’iniziativa di Federgat, Fondazione Comunicazione e Cultura, Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI in collaborazione con ACEC e con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Tutti i fautori del progetto in qualche modo hanno ricordato che appena si emette il primo vagito, un caldo sentimento di fiducia inizia ad affondare le radici nel terreno fertile della nostra anima. Negli anni diventa sempre più incisivo e con la costanza di un buon amico resta accanto ad ogni uomo nei momenti in cui tutto sembra perduto. La disperazione tenta di recidere le sue ali che invece sanno innalzare la mente al di sopra di ogni sconforto. Spesso il suo carattere consolatorio dissolve le ombre e permette di guardare oltre l’apparenza dei fatti per trovare una strada migliore. L’uomo è un pellegrino che ricerca la sua dimensione nel mondo e tenta di individuare in un tempo infausto le tracce di un imminente cambiamento. Forse ci sono delle volte in cui questo impulso illude con la sua morbidezza, ma è un balsamo verde di cui non si può fare a meno. È l’ultima goccia della nostra clessidra. Molti chiamano questa naturale disposizione umana speranza.
IL VILLAGGIO DI BABBO NATALE – Il Comune di Ascoli Piceno, l’assessorato alle Politiche Sociali in collaborazione con Profilart, la quale ha allestito la casetta di legno che ospiterà il servizio di Baby Parking a Piazza Ventidio Basso e il Consorzio Il Picchio, gestore delle ludoteche comunali, hanno organizzato il Villaggio di Babbo Natale. Si tratta di un servizio di animazione e Baby Parking per bambine e bambini dai 3 ai 12 anni, gratuito ed erogato dal 18 dicembre al 6 gennaio, tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 (esclusi il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio). È stato pensato per andare incontro ai genitori che sotto il periodo natalizio vogliono fare acquisti nel centro storico e allo stesso tempo desiderano offrire ai bimbi un servizio creativo e divertente in compagnia di esperti educatori. È stato inoltre progettato anche per rivitalizzare la città e favorire le esigenze dei commercianti che vedono incentivato l’influsso nel centro storico grazie anche alla gratuità dei parcheggi in superficie dal 15 dicembre al 6 gennaio. Le attività in programma che si susseguiranno all’interno del villaggio di Babbo Natale saranno: tombola a premi, laboratori creativi, giochi e animazioni natalizie per tutte le età con visite a sorpresa di Minnie, Babbo Natale e Befana. Inoltre, come ogni anno, le ludoteche Riù hanno allestito il Presepe del riuso delle scuole nel bellissimo chiostro del Palazzo dei Capitani. Per info: 0736 298585 e 349 2542421.