MACERATA – Può il tema dominante del mondo moderno, l’integrazione, coniugato nello spazio fisico che meglio lo identifica come dramma e emergenza, il Mediterraneo, essere fil-rouge di una stagione lirica? Con il “Mediteranneo che si fa personaggio operistico”, la stagione 2016 del Macerata Opera Festival dimostra di sì.
ALLO SFERISTERIO – Tre i titoli in programma allo Sferisterio dal 22 luglio al 14 agosto 2016: Otello di Giuseppe Verdi (regia dello spagnolo Paco Azorin, Premio Campoamor 2016 in programma il 22 e 30 luglio, 5 e 13 agosto); Norma di Vincenzo Bellini (regia dei siciliani Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi in programma il 23 e 29 luglio, 7 agosto), Il Trovatore di Giuseppe Verdi (regia di Francisco Negrin in programma il 31 luglio, 6 e 12 agosto). Ed ecco il tema “presente” del titolo: “Il Mediterraneo si fa personaggio operistico in Otello è mare in tempesta, abisso dell’inquietudine che regna sovrana sullo sfondo della tragedia, scenario di delitti passionali nel “dramma della gelosia” per antonomasia. Il Mediterraneo è culla del compositore che ha generato, con la Norma, una musica capace di raccontarci la distanza sconfinata tra i tormenti umani e la serenità del cielo: la luna, “Casta diva”, assiste allo spettacolo della tragedia terrena. In Trovatore il Mediterraneo è il perimetro che circoscrive la difficile convivenza tra zingari e potere medievale aragonese. Il Mediterraneo che rappresentiamo è crocevia di culture e di legami che intrecciano le diverse sponde, è luogo d’incontro e di scontro tra valori e archetipi.
IL PROGRAMMA – “A Macerata arriveranno alcune delle voci più promettenti del panorama internazionale – ha affermato il direttore artistico – mentre la ricerca nell’ambito della regia ha trasformato lo Sferisterio in un laboratorio creativo in cui artisti originali e innovativi si confrontano con una duplice sfida: quella con i grandi titoli del repertorio e quella con un palcoscenico unico al mondo, dominato da braccia larghissime e sovrastato dall’imponente muro”.
LE COLLABORAZIONI – Diverse le collaborazioni artistiche: Otello è realizzato in collaborazione con il Festival di Peralada di Girona (Spagna), dalla Spagna anche la regia di Paco Azorin – vincitore con questa coproduzione del premio Campoamor come “miglior spettacolo del 2015” – che vanta più di cento produzioni teatrali, operistiche, della danza; i costumi sono di Ana Garay. Prestigiosa collaborazione anche per Norma: il Teatro Massimo di Palermo. La regia è di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, due tra gli autori più innovativi del panorama drammaturgico italiano. Le scene sono di Federica Parolini, che ha già firmato La bohème “sessantottina” di Leo Muscato del 2012 (Premio Abbiati), i costumi sono di Daniela Cernigliaro, che ha già collaborato con Francesco Micheli per Candide a Firenze.