ASCOLI PICENO – Nel 2016 tornano a crescere le pecore nelle Marche, spinte da un vero e proprio boom degli allevamenti da latte. Ad affermarlo è un’analisi della Coldiretti diffusa in occasione del Pecora Day nazionale promosso nel vicino Abruzzo a L’Aquila. Secondo un’analisi Coldiretti Marche su dati dell’Istituto zooprofilattico sperimentale, negli ultimi sette mesi le greggi sono tornate a crescere nella nostra regione, risalendo a quota 142mila capi, con una storica inversione di tendenza rispetto al trend degli anni passati che hanno visto una costante diminuzione.
IL BOOM – La provincia con il maggior numero di pecore è Macerata, ben 59mila, davanti a Pesaro (25mila), Ascoli Piceno (24mila), Fermo (21mila), mentre Ancona chiude con 13mila capi. Il trend positivo, scatenato dalla crescente richiesta di formaggio pecorino, potrebbe ora essere sostenuto e consolidato sfruttando le nuove opportunità offerte dai nuovi business legati alla pastorizia, a partire dalla lana che per le sue capacità di assorbimento viene ora utilizzata nelle panne di assorbimento per combattere i disastri ambientali provocati dagli sversamenti in mare e nei corsi d’acqua di pericolosi inquinanti, come è avvenuto recentemente a Genova. Ma è anche un materiale particolarmente efficace per l’isolamento termico e acustico degli edifici dove garantisce prestazioni eccellenti sia nella protezione dal caldo e dal freddo, regolando il livello di umidità, sia contro i rumori, con un materiale naturale, sano e riciclabile. Oltre che per i formaggi, il latte viene inoltre utilizzato per la produzione di cosmetici, gelati o addirittura pitture anti-muffa “green”, senza l’uso di acqua. Le pecore sono inoltre particolarmente apprezzate dai bambini grazie all’attività delle fattorie didattiche per ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento con i cibi consumati ogni giorno, dalla mungitura alla preparazione del formaggio fino ai laboratori del gusto. Ma ora ci sono anche amministrazioni comunali che in Italia firmano dei contratti con le greggi per utilizzarle come tosaerba per la manutenzione del verde pubblico.
ATTACCHI ALLE GREGGI – A frenare la rinascita delle greggi restano però i ritardi e le inefficienze della burocrazia dinanzi agli attacchi degli animali selvatici, dai cinghiali ai lupi, che si sono moltiplicati nelle campagne.