25 Aprile e 1° Maggio. La liberazione e i lavoratori: due date quasi attaccate che fanno parte del patrimonio culturale della nostra repubblica che i costituenti definirono democratica e fondata sul lavoro. Negli anni mi sono stupita molte volte nel costatare come queste date, così profondamente significative e cariche di storia e dolore, siano state spesso strumentalizzate, vilipese e usate come strumento di polemiche meschine. Perdonate io se ci penso vedo solo quello che rappresentano più profondamente. Due momenti in cui fermarci e pensare che quello che abbiamo in libertà e diritti (anche se ultimamente crisi della sicurezza e del mercato sembrano averne ridotto le forze) deriva da lotte che in quella data ricevono commemorazione.
Ecco dunque due libri dedicati alla resistenza: Razza parigiana. C’era una volta un ragazzo, la musica e gli amici; poi un giorno arriva il fascismo e allora il ragazzo capisce che bisogna prendere il fucile e salire in montagna. Piccolo particolare il ragazzo ha la pelle nera. Una storia che va raccontata. E dopo un ragazzo… una ragazza: Io, partigiana di Lidia Menapace. La signora ha 92 anni e ci racconta la sua resistenza che nono è finita certo nel 45.
Dopo due libri che parlano di resistenza ecco una piccola riflessione sul lavoro: si tratta di un saggio molto interessante di Guy Standing Diventare cittadini. Un vero manifesto del precariato. Non aggiungo altri titoli perché questi giorni sono fatti, più che per stare in casa a leggere, per uscire, incontrare persone e parlare. Perché se c’è una cosa che queste battaglie ci hanno insegnato è che vanno fatte insieme.
A presto scrivetemi su info@bibliodiversita.it