ASCOLI PICENO – Italia Nostra denuncia la situazione di degrado che si nota nel prestigioso Tempio di San Venanzio. Gli imbrattatoti continuano a deturpare con le loro scritte quasi ogni spazio della città.
LA DENUNCIA – Nel caso del prestigioso Tempio di San Venanzio il responsabile dei graffiti non si è limitato a indicare la propria sigla di individuazione, ma ha voluto sporcare il monumento con immagini e frasi indecenti, arrecando un danno enorme al Tempio e all’immagine della città. “In questo caso l’atto riprovevole si sostanzia, a nostro parere, in un vero e proprio reato, – spiega Italia Nostra – tenendo conto del fatto che il Tempio di San Venanzio è incluso nell’elenco dei Beni Culturali tutelati ai sensi del D.L. 42/2004 e s.m.i. “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” del 22 gennaio 2004. Questo atto, infatti, si sostanzia, a nostro parere, nella fattispecie dell’uso illecito del Bene, di cui all’art. 170 del ridetto Codice dei Beni Culturali, che prevede la punizione con l’arresto da sei mesi ad un anno e con l’ammenda da euro 775 a euro 38,734,50 a carico di chiunque destina i beni culturali indicati nell’art. 10 ad uso incompatibile con il loro carattere storico od artistico pregiudizievole per la loro conservazione o integrità”.
LA VIDEOSORVEGLIANZA – In corrispondenza del Tempio c’è un impianto di videosorveglianza che potrebbe aiutare a individuare il responsabile e adottare nei suoi confronti i provvedimenti sanzionatori. “Nel caso l’impianto non consentisse l’individuazione del responsabile dell’atto in quanto disattivato o non in funzione, – si prosegue – si invita chi di competenza a provvedere a riattivarne il funzionamento per evitare che altri possano ripetere atti inconsulti e riprovevoli come quelli da non segnalati”.
URGENTE – Ora, però, non resta che provvedere a cancellare le scritte per evitare che chi visita questo prestigioso monumento non debba vedere questo scempio.