ASCOLI PICENO – Il Comitato Possibile Area Fertile della Provincia di Ascoli Piceno e l’esponente parlamentare marchigiana Beatrice Brignone, impegnati da mesi tanto sul tema delle violenze di genere quanto sulla questione relativa all’effettiva applicazione della legge 194/1978 nelle strutture sanitarie italiane, hanno incontrato sabato 13 febbraio al Caffè Bistrò di Ascoli le associazioni del territorio piceno Aradia, On the Road e Aied.
LA SITUAZIONE NEL PICENO – Gli esponenti di spicco dell’Aied di Ascoli Piceno hanno sottolineato che grazie all’associazione è possibile per tutte le donne ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) sebbene gli aspetti problematici non manchino: la difficoltà delle donne sta, anzitutto, nell’ottenere un certificato di diagnosi di gravidanza entro il tempo stabilito dalla legge per ricorrere materialmente all’aborto, per non dimenticare poi la mancanza di strumentazione e competenze atte a rendere tale pratica quanto più indolore e prive di ripercussioni sulla donna, anche sulla capacità riproduttiva. Educazione alla sessualità responsabile sin dall’adolescenza e lotta alla violenza di genere, ricordando a tutte le donne che l’aborto è un diritto e che nessuna di loro che vi ricorre è un’assassina: questi i concetti ribaditi con chiarezza, invece, dalle esponenti di Aradia e On the Road.
LA PROPOSTA – L’Onorevole senigalliese Beatrice Brignone, coadiuvata dal portavoce del Comitato di Ascoli Piceno Matteo Giorgi, ha esplicato la proposta di modifica di Possibile sulla L.194/78, basata su un riequilibrio della percentuale tra medici obiettori e non obiettori di coscienza nelle strutture sanitarie italiane (50-50%), in modo da permettere un’effettiva applicazione della legge.