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CARASSAI – Rocca Monte Varmine come opportunità di sviluppo di un progetto imprenditoriale e sociale. Si tratta di un progetto stilato dalla Cia – Confederazione Italiana Agricoltoiri di Fermo, su richiesta degli stessi agricoltori del luogo, da presentare ai soggetti coinvolti, alle amministrazioni ed enti no-profit che intendono sostenere l’iniziativa. In particolare il Comune di Fermo intende indirizzare le attività delle aziende agricole verso forme di agricoltura conservativa e sociale al fine di rispettare il vincolo della donazione fatta al Comune dall’ente; tutelare il patrimonio rurale e paesaggistico e garantire le entrate degli affitti. Obiettivi prefissati dal Comune che possono dunque essere raggiunti con un progetto di agricoltura sociale (AS).

IL PROGETTO – Nel caso di Rocca Monte Varmine si tratta di individuare le possibilità di aprire le fattorie sociali nel territorio e migliorare la vendita dei propri prodotti, in questo modo, attraverso lo scambio degli stessi, la fattoria sociale costruisce una rete di relazioni che possono rivelarsi di fondamentale importanza per la sostenibilità nel tempo del progetto. E’ importante sottolineare come i prodotti agricoli siano ottenuti coinvolgendo persone svantaggiate e con limitate abilità, e la vendita degli stessi rappresenta un’occasione di gratificazione e di autostima per i soggetti coinvolti ma anche una valorizzazione economica del prodotto con prezzi di vendita più remunerativi rispetto ad altre modalità. Ecco così che la fattoria sociale, da semplice luogo di un progetto di inclusione sociale, diviene soggetto attivo di sviluppo locale capace di generare impatti che vanno ben aldilà di quelli sugli individui svantaggiati coinvolti.

AGRICOLTURA SOCIALE – In generale le pratiche d’agricoltura sociale sottintendono la revisione dei meccanismi di produzione e redistribuzione della ricchezza e nuovi rapporti nel sistema locale e l’adozione di attitudini innovative da parte d’imprese, amministratori e società civile. Agli agricoltori è richiesta una partecipazione responsabile alla costruzione di un sistema territoriale a più elevata vivibilità: nella produzione di cibo, di servizi ambientali e alla persona. Per gli Enti locali, la crisi di risorse pubbliche implica la necessità di cercare ipotesi di lavoro utili per rispondere ai bisogni delle popolazioni locali. L’agricoltura sociale, inoltre, permette la creazione di opportunità di occupazione per soggetti a bassa contrattualità, di formazione di nuovi agricoltori, di valorizzazione di risorse fondiarie abbandonate.

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