ASCOLI PICENO – Giovedì 8 marzo l’assessorato e commissione provinciale alle Pari Opportunità, in collaborazione con l’Associazione Realtà Donna, hanno organizzato la prima tavola rotonda dedicata al tema: “La violenza di genere nel Piceno”. L’iniziativa si svolgerà alle ore 16.30 nella Sala Consiliare di palazzo San Filippo. Numerose le autorità che interverranno. La Provincia ha istituito nel suo territorio due centri antiviolenza, uno ad Ascoli e l’altro a San Benedetto proprio per supportare le vittime di violenze non solo fisiche, ma anche psicologiche aiutandole in un percorso di tutela e di rinascita.
MARIA ANTONIETTA LUPI – “In questa prospettiva di valorizzazione e di tutela della donna – ha evidenziato Maria Antonietta Lupi, presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità – è sembrato opportuno mediante questo convegno, fare il punto della situazione con l’ausilio di esperti di vari campi, sanitario, giuridico e psicologico per leggere e analizzare la realtà del territorio e, soprattutto, prevenire nel nome di quell’impegno civile che deve accomunare tutti: enti, associazioni e cittadini per salvaguardare la dignità e la serenità delle donne nel contesto della comunità picena”.
DONNE CASA e LAVORO – Ormai per una donna italiana su tre, lavorare da casa potrebbe essere davvero una buona soluzione per migliorare l’organizzazione e la qualità della propria vita ed ecco dunque che il famoso detto: donne casa e lavoro, si scopre davvero il sogno dell’immaginario femminile. IL sogno cioè, di poter coniugare lavoro e famiglia. Cosa servirebbe alle donne italiane per rendere possibile lo svolgimento del proprio lavoro nella propria abitazione? Il pc portatile viene indicato dal 73% delle rispondenti come lo strumento più utile, seguito dalla connessione a banda larga per un più veloce trasferimento dei dati (65%) e dai moderni smartphone (56%). Lo studio, da tipico presidio maschile, diventerebbe in questa prospettiva sempre più un ambiente domestico che riconosce anche una presenza femminile: tra i desiderata il 35% delle donne ha dichiarato che vorrebbe ritagliarsi all’interno della propria abitazione una zona studio “full optional” dove poter lavorare indisturbate.