ASCOLI PICENO – Dopo lo sfarzo e lo scintillio delle luci in passerella che hanno animato le creazioni Moda degli artigiani locali in Piazza del Popolo nell’agosto scorso, la Confartigianato ha scelto la vincitrice del concorso “Giovani stilisti emergenti”. Si tratta dell’allieva stilista Cristina Parissi che ha ricevuto in premio un contributo economico per uno stage presso una sartoria Picena. A consegnare il premio alla giovane sono stati Natascia Troli, presidente Confartigianato Imprese e Luigi Contisciani, presidente BIM Tronto, alla presenza di Gino Sabatini, presidente della CCIAA di Ascoli Piceno e di Maria Rita Guerriri di Confartigianato Sarti & Stilisti, nella splendida cornice del Caffè Meletti di Ascoli Piceno.
L’IMPEGNO DEGLI ENTI PER I GIOVANI – Un impegno per i giovani che sottolinea quanto occorra guardare al futuro, avendo memoria della tradizione del saper fare artigiano che nel Piceno ha espresso da ben 31 anni il meglio della produzione sartoriale nell’annuale sfilata nel salotto cittadino. Innovazione e avvicendamento generazionale sono i due cardini che vedono Confartigianato e BIM Tronto alleati grazie ad una serie di iniziative tra cui ricordiamo la recente iniziativa fermana “Tendenza Moda” nel corso della quale il Bim ha premiato le spese che alcuni allievi sosterranno per partecipare ad un corso L’Oreal di tre giorni a Milano.
I DATI DEL CENTRO STUDI CONFARTIGIANATO – La multinazionale del ‘falso’ fattura 200 miliardi l’anno in tutto il mondo, ma la cifra è destinata a crescere e in Italia ‘vale’ quasi mezzo punto percentuale di Pil, lo 0,45%, per l’esattezza, ben 7 miliardi di euro che mettono in ginocchio la produzione di qualità e la sicurezza dei consumatori. I settori più esposti alla contraffazione sono quelli del tessile, abbigliamento, calzature, occhialeria, cosmetici, giocattoli che rappresentano l’89,2% dei valore delle merci sequestrate tra il 2008 e il 2013. E proprio in questi settori di punta del made in Italy – in cui operano 64.322 imprese artigiane con 194.555 addetti – negli ultimi 5 anni le imprese artigiane sono state decimate, con una perdita di 7.052 aziende, pari ad un calo del 9,9%. Soltanto nell’ultimo anno le imprese artigiane di questi settori ‘invasi’ dai falsi sono diminuite del 2,1%. Pesanti i danni anche per il made in Italy: nei settori interessati nell’ultimo anno l’export ammonta 23.616 milioni di euro e l’Italia è il primo esportatore europeo.