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Immagino già il vostro commento. Il solito post sui libri che parlano di scuola, adolescenza e banchi di liceo. Sì, perché di solito a metà settembre tutti quelli che si occupano di parlare di libri e lettura si sentono in dovere di scrivere un post sul ritorno a scuola dei ragazzi con tanto di consigli di lettura tutti a tema, manco fosse una festa “in maschera”. I ragazzi sono già abbastanza presi con il ri-inizio delle lezioni, così come i docenti; i genitori sono già abbastanza in ansia perché vorrebbero tutti più o meno avere in casa dei piccoli geni o dei poeti in erba e non resta nessuno, se non gli adulti senza figli o non strettamente legati al mondo dell’insegnamento, a leggere questi articoli. Per tale ragione, ho deciso di dedicare questo post ad un altro argomento che – secondo me – non si discosta molto dalla faccenda educazione ma riguarda qualcosa che inizia ben prima dei banchi di scuola.

Immagino che tutti più o meno abbiate avuto sentore della polemica, molto accesa, che si è tenuta nel corso delle settimane precedenti intorno ai famosi libri “all’indice”. Faccio il riassunto per tutti. Il sindaco di Venezia, Brugnaro, ha deciso (era giugno se non ricordo male) di “epurare” da nidi e asili alcuni libri di lettura per bambini, nello specifico libri che a suo giudizio (w la libertà di espressione) erano pericolosi per la salute morale e psichica dei pargoli. Come libraia mi sono andata a leggere la lista chiedendomi quali morbose storie venivano proposte agli innocenti piccoli veneziani… Dopo averne scorsa all’incirca metà sono rimasta interdetta.

Sono un mostro! Una buona parte di questi perniciosi volumi erano infatti da me (zia perversa e degenere) stati regalati a nipoti e figli di amici e in più, grazie al mio ruolo di mediatore come venditrice di libri, avevo permesso la diffusione dei terribili libri in famiglie inconsapevoli.

Spero che il sarcasmo sia evidente. Insomma amici oggi mentre ragionavo sul post da dedicare ai libri per l’inizio dell’anno scolastico mi ritornava in mente questa notizia che all’epoca non commentai (onde evitare polemiche e convinta dell’assoluta insensatezza della trovata) ma che adesso alla luce dell’imminente apertura delle scuole vedo con una luce nuova. Le nostre idee nascono spesso dalle esperienze che facciamo da piccoli e come insegnano pediatri e scienziati le letture dell’infanzia sono fondamentali per iniziare ad approcciarsi al mondo e cominciare poi un apprendimento e una formazione strutturata. Ecco perché ho deciso di consigliarvi (ai piccoli ma soprattutto ai grandi) proprio alcuni dei libri della polemica. Il motivo è semplice sono favole delicatissime e piene di poesia dove si insegna il rispetto, la diversità, la convivenza.

Cominciamo? (portate via le persone impressionabili!)

Piccolo Blu e piccolo giallo!

A caccia dell’orso”

Sono il più bello!

Andateveli a leggere… (fosse mai che proprio tutta questa polemica possa servire invece a invogliare alla lettura!)

Cari amici sono andata fuori tema? Scrivetemi a info@bibliodiversita.it

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