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Cari amici stamattina mentre arrivavo in ufficio mi interrogavo sul tema più interessante da trattare nel nostro appuntamento settimanale di Diverse letture. Tuttavia dopo aver riflettuto un po’ mi sono resa conto che tutte le mie riflessioni si scontravano con l’evidenza terribile di una foto che da giorni viene infinitamente riproposta sui giornali, nei notiziari e sui social media. Mi riferisco ovviamente all’immagine terribile del piccolo annegato sulla spiaggia che ha “commosso il mondo”.

Cortázar, poeta e drammaturgo, affermava in uno dei suoi libri che “sapere una cosa non è come ascoltarla”. In questi momenti mi sono venute in mente le sue parole. Sono mesi infatti che sappiamo che tra le onde del mediterraneo, sui barconi e per le strade che dai luoghi più disastrati del mondo giungono in Europa sono in cammino uomini, donne e bambini. I giornali molte volte nei bollettini ci hanno riferito il bollettino atroce con le età stimate dei piccoli morti (5,6,10 anni) ma sembra che solo quella foto con la sua evidenza ineludibile ci abbia permesso di associare al concetto di “bambino morto di 3 anni” un sentimento, una reazione un po’ di umanità. Se da un lato spero di cuore che questo triste evento possa essere la goccia che farà cambiare atteggiamento al mondo e che permetterà di salvare le vite dei tanti altri bambini in arrivo, dall’altro non può se non addolorarmi. Perché il nostro mondo contemporaneo ha bisogno di tali evidenze per scuotersi? Quanto è diventata vergognosamente alta la nostra soglia al dolore, all’indignazione? Sono domande a cui cerco risposta come immagino tutti voi e per tale ragione, in questo post, condivido alcuni libri nei quali cercherò se non la risposta almeno un suggerimento di riflessione. Spero che possano esserci utili.

Il primo – che è un classico filosofico e che ho citato tante volte – è “Minima Moralia” di Adorno. Sì, lo so, vi ho indicato questo testo già molte altre volte ma se permettete ci sono libri che non possono essere letti solo una volta. Il testo di questo filosofo va ripreso ogni volta che vediamo “la vita offesa” perché è come una stampella per la mente: sostiene la meditazione e il pensiero come pochi altri volumi.

Secondo libro è un racconto dai profondi spunti riflessivi. Si tratta de “Lo Straniero” di Camus. Ve lo consiglio perché è un importante testo dove l’alterità (lo smarrimento, la vertigine del sentirsi “non appartenenti a un contesto che esclude”) viene evocata e analizzata in modo eccezionale.

Terzo testo è un saggio molto ben scritto di Kapuscinski. Il grande saggista ci offre nel piccolo libro “L’altro” una serie di preziosi strumenti per affrontare più consapevoli e maturi il tema del rapporto tra civiltà diverse.

Concludo infine con un libro storico ma non solo scritto da un autore che presto sarà ospite presso la nostra libreria Rinascita. Alessandro Barbero (in collaborazione con lo storico Maurizio Pettini) ha pubblicato il bel testo: “Straniero. L’invasore, l’esule, l’altro”. Il passato può essere una fonte per affrontare la contemporaneità.

A presto, scrivetemi a info@biblioidiversita.it

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