ASCOLI PICENO – La Tari tiene banco in consiglio comunale. Polemiche dalla minoranza contro l’aumento della tariffa, che peserà nelle tasche dei cittadini per l’8,26%, e le motivazioni della maggioranza e del sindaco. A scatenare la bagarre è stata una interpellanza presentata dalle consigliere della maggioranza, Laura Trontini e Maria Chiara Martini, sulla discarica della Geta, in cui si fa esplicito riferimento al “danno economico, ambientale e di sicurezza che il Comune sta subendo per il passaggio dei mezzi pesanti che trasportano i rifiuti alla discarica della Geta. Si chiede – ha spiegato Trontini – alla giunta regionale di autorizzare la realizzazione della sesta vasca a Relluce, anche in considerazione del danno economico subito dalle famiglie ascolane”. “La Geta – ha attaccato Guido Castelli – è inidonea a ricevere i rifiuti urbani liquidi, che producono percolato, tanto da far diventare la zona dove è situata la discarica una specie di valle dellamorte. E proprio l’iniziativa della Provincia che ha determinato in buona misura l’aumento della tariffa della Tari”.
LA POLEMICA DEL PD SULLA TARI – Qui si è acceso il capogruppo Pd, Francesco Ameli: “la definizione usata dal sindaco secondo la quale la zona della Geta si è trasformata in una valle della morte è impropria, anche perché ci sono situazioni ambientali in città molto più pesanti di quella della Geta. Così come va respinta l’idea che l’aumento della Tari è collegato alla mancata realizzazione della sesta vasca. Si sta solo cercando di alzare il tono della discussione per nascondere il vero problema che è quello di mettere le mani nelle tasche dei cittadini. La verità è che l’aumento della Tari è determinato dalla scarso successo della raccolta differenziata che ad Ascoli è attestata al 44%, rispetto al 65% previsto dalla normativa nazionale”. La polemica, poi, continua in una nota dell’Unione Comunale del Partito Democratico a firma di Massimo Gaspari: “al Consiglio comunale odierno abbiamo assistito ai soliti attacchi al centralismo romano da parte del Sindaco Guido Castelli ogni qualvolta egli ravvisi la necessita’ di mascherare le reali difficoltà della sua giunta nell’amministrare la nostra città. La Tari è aumentata per colpe imputabili in primis al premier Renzi e in secundis al Presidente della Provincia D’Erasmo supportato dal Pd ascolano! Siamo alla frutta! Sono profondamente dispiaciuto dall’atteggiamento assunto dal nostro primo cittadino nell’argomentare in maniera davvero sterile le ragioni di un fallimento che ad oggi si registra rispetto a delle politiche di investimento nella raccolta differenziata che ha portato a risultati insufficienti! Sono nello stesso tempo preoccupato perché sono i numeri impietosi che vanno a certificare un simile fallimento dell’amministrazione di centro destra: oggi l’obiettivo standard europeo di raccolta differenziata e’ al 65%, per il 2020 l’Europa ha alzato il livello al 70%, prevedendo anche l’ambizioso obiettivo di conseguire una società del riciclo al 50%. E noi ad Ascoli non dobbiamo preoccuparci rispetto ad una attuale performance negativa del 44%? La strada e’ davvero in salita per la nostra citta’ affinche’ il Comune si possa attestare su livelli standard dignitosi e utili per conseguire quelle premialita’ rappresentate ad esempio dall’abbassamento della stessa tassa dei rifiuti a carico dei cittadini in un prossimo futurofuturo. Un potenziale beneficio per tutti gli ascolani che oggi appare assai lontano, se non utopico”.