CASTIGNANO – Il territorio di Castignano è interessato da un progetto per l’installazione di un impianto che sfrutta il vento per produrre energia rinnovabile. Nel centro Italia siamo poco abituati a vederne in giro, mentre al sud è da qualche anno che l’eolico ha preso piede e non è raro incrociare le pale percorrendo le strade del Meridione. La notizia ha suscitato lo sdegno della comunità castignanese e il primo a lanciare l’allarme, un paio di settimane fa, è stato il presidente della sezione ascolana di Italia Nostra, Gaetano Rinaldi: “Nello specifico – si leggeva nella lettera inviata alle Istituzioni – la richiesta è stata effettuata per la sistemazione di una turbina minieolica della potenza di 59,9 kW da ubicare in agro di Castignano, contrada Fratte, località Montecalvo, nella particella 214 del Foglio 29. L’altezza totale dell’impianto sarebbe pari a 51,50 mt , con una torre alta 37,5 mt e una pala con un diametro di 27 mt. Il sito dove dovrebbe essere sistemato l’impianto rappresenta quanto di più delicato sia presente nel sistema ambientale e paesaggistico del Comune di Castignano. Infatti si tratta di una radura, in atto non coltivata, ma idonea alla sistemazione di vigneti, così come avviene generalmente per tutto il territorio di Castignano e degli altri comuni del sistema collinare piceno, per la produzione di vini di qualità, che stanno acquistando un valore sempre maggiore nel mercato nazionale ed estero”.
Italia Nostra, nella stessa lettera, aveva spiegato i motivi del “no”: “In primo luogo va tenuto conto del contesto ambientale in cui è ubicato il sito proposto per la sistemazione dell’impianto. Si tratta di una radura che si trova a breve distanza dal crinale della collina in una posizione paesaggistica e panoramica di indiscutibile pregio. Dal sentiero prossimo al sito si gode la visione incantevole del sistema collinare piceno con il profilo della città di Offida e della celebre chiesa di Santa Maria della Rocca, di Appignano e di tanti altri borghi e cittadine che nobilitano questo angolo meraviglioso dell’Italia. Già per queste caratteristiche il sito apparirebbe meritevole della tutela riservata agli immobili ed aree di notevole interesse pubblico, sulla base di quanto previsto dall’art. 136 lettera d) del D.Lgs 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Va tenuto presente, altresì, che l’area in questione si trova proprio al centro di due rigogliose aree boschive: da una parte il bosco di San Bernardino che si estende sino all’omonimo Santuario, compreso tra i Beni Culturali tutelati dall’Omonimo Codice, che si raggiunge dopo aver superato il fondo valle ricco di acque e valorizzato dalla presenza di un piccolo laghetto; dall’altra, in posizione leggermente più elevata, il bosco del Colle Celestrino, in vista del misterioso Monte dell’Ascensione”.
LA POLITICA – Oltre ai cittadini e alle associazioni ambientaliste, la protesta si è spinta fin dentro l’amministrazione comunale, con il sindaco Polini che non ha accolto con entusiasmo il progetto. Arriva oggi, inoltre, la posizione ufficiale del PD, affidata alle dichiarazioni della segretaria Sara Calisti: “mi unisco all’allarme e alle legittime preoccupazioni espresse sulla stampa, sui social e in occasioni pubbliche dalle associazioni ambientaliste e da numerosi cittadini del nostro territorio per l’eventuale installazione di un impianto eolico, in un’area di particolare sensibilità paesaggistica e naturale. Esprimo, pertanto, solidarietà e pieno sostegno a tutte quelle iniziative di sensibilizzazione e di mobilitazione poste in atto dalla comunità castignanese per evitare la realizzazione dell’impianto. In base alla normativa vigente, vorrei anche evidenziare che la competenza in materia di provvedimenti autorizzativi spetta all’amministrazione comunale. Pertanto, a nome del Partito Democratico, invito il sindaco Polini ad assumere le proprie responsabilità e porre in essere tutti gli atti amministrativi necessari e le iniziative più appropriate volte a scongiurare quello che noi riteniamo potrebbe costituire un danno significativo alle risorse boschive, idriche e faunistiche, rischiando di alterare gli equilibri di un ecosistema naturalistico di notevole pregio e valore. Senza poi considerare che, in prossimità della zona potenzialmente interessata alla realizzazione della nuova infrastruttura energetica, esiste già un impianto di energia fotovoltaica e quindi questa presenza rafforzerebbe, anche da un punto di vista tecnico e giuridico, l’impossibilità di gravare ulteriormente il comprensorio seppure con campi eolici di modesto potenziale”.
LA PETIZIONE – Il comitato spontaneo dei cittadini ha lanciato una petizione per evitare la costruzione dell’impianto. La pagina facebook ufficiale è Mi girano le Pale a Castignano, gioco di parole ironico che però si offre come strumento di divulgazione per creare una discussione seria sull’argomento.