ASCOLI PICENO – Il capoluogo piceno ancora lontano dagli standard europei di accessibilità secondo Roberto Zazzetti, presidente dell’associazione La Meridiana e lancia un accusa per il mancato rispetto, delle normali regole di convivenza che devono subire quotidianamente i diversamente abili, residenti ad Ascoli. Dichiara Il presidente dell’ associazione: “Sono stufo di fare il cane da guardia all’inciviltà e all’ignoranza dei cittadini ascolani, e spero che i vigli urbani, i carabinieri e la polizia stradale applichino le leggi vigenti, e non pratichino lo sport più diffuso frà gli italiani: lo scaricabarile!”
– i dissuasori installati lunedi davanti all’ingresso per i disabili della Fondazione Carisap, divelti già oggi
– la tratta degli autobus attrezzata per le persone con disabilità ferma ,poichè non si riescono a realizzare le ultime tre piazzole di sosta attrezzate ,nel centro storico, perchè i residenti si oppongono ad esse perchè è necessario togliere alcuni posti auto loro riservati
– gli stessi residenti si lamentano della presenza di troppe piazzole di sosta a noi dedicate
– la posta centrale non è accessibile agli anziani e alle persone con disabilità dà più di 10 anni, e lo scivolo per accedervi è sempre ostruito dà auto in sosta,non sanzionate dai viglili
– le sedi dei sestrieri non sono accessibili alle persone con disabilità,nonostante abbiano frà i propri scopi l’aggregazione di tutti i sestrieranti e che a SIENA le sedi delle contrade sono tutte a norma
– l’assessorato alle politiche sociali si trova al terzo piano con ‘un’ascensore spesso guasto,con spazi angusti caldi d’estate e freddi d’inverno,nell’indifferenza degi dirigenti e dell’amministrazione
– problemi anche per stranieri con disabilità che visitano la nostra città, in particolare negli esrcizi pubblici addetti alla somministrazione e vendita di bevande e alimenti,nell’indifferenza più completa degli enti addetti ai lavori
– le piazzole di sosta a noi riservate sono spesso occupate da cittadini incivili sporovvisti di apposito tagliando, oppure scippato ad un proprio familiare disabile