SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il sindaco e presidente dei sindaci dell’Area Vasta Giovanni Gaspari commenta la decisione della giunta regionale di riconfermare Massimo Del Moro a direttore dell’Area Vasta n. 5. I favorevoli alla riconferma del direttore al vertice della sanità picena sono stati Canzian, Mezzolani, Luchetti, Marcolini, Viventi; i contrari il governatore Gian Mario Spacca, Giorgi, Malaspina e Giannini. Le dichiarazioni di Gaspari si aggiungono ai malumori espressi dall’onorevole Luciano Agostini qualche settimana fa, a cui era seguita una dura replica di Antonio Canzian.
“La decisione assunta – afferma Gaspari – ieri a maggioranza dalla giunta regionale di confermare nel suo incarico il direttore dell’Area Vasta n.5, mettendo in minoranza il presidente Spacca e disattendendo la proposta del Direttore generale ASUR confortata dal parere di tre esperti, ha sicuramente una valenza politica sulla quale però non intendo esprimermi. Quello che invece, in qualità di presidente dell’assemblea dei Sindaci dell’Area Vasta, intendo denunciare è che questa decisione rischia di creare una situazione di stallo nelle scelte da compiere per fronteggiare i ritardi strutturali accumulati negli anni dalla sanità del sud delle Marche. Non ci interessa indagare sulle cause politiche che hanno portato a questa decisione, così come non abbiamo titoli per valutarne la sostenibilità giuridica. Ci chiediamo però in che modo possa essere gestito il sistema sanitario di questo territorio quando è venuto palesemente a mancare il rapporto fiduciario tra Direttore di zona e Direttore generale, visto che è stato quest’ultimo a proporre la revoca del dr. Del Moro. Ci chiediamo altresì con quale serenità il dr. Del Moro potrà lavorare avendo la consapevolezza che la sua legittimazione resta ‘sub judice’ e che qualsiasi sua decisione potrà essere impugnata adducendo appunto la carenza di legittimazione evidenziata dagli stessi vertici aziendali ed avvalorata da autorevoli esperti di diritto. I sindaci di questo territorio paventano che tale situazione porti ad una paralisi gestionale, quando invece ora più che mai abbiamo bisogno di correre per dotare la sanità picena di personale, spazi e mezzi adeguati a colmare il gap accumulato negli anni. Non ci possiamo permettere il lusso di attendere la scadenza elettorale e la ricostituzione degli organi regionali per veder superato lo stallo di cui rischiano di far le spese soltanto i cittadini del Piceno”.