Immaginate un pomeriggio in casa, vittime dei malanni di stagione, mentre fuori la tempesta spegne ogni volontà di uscire per cercare un cinema. Ora immaginate di avere a disposizione una tv a pagamento in grado di offrire una programmazione pressoché illimitata. Capita spesso di scorrere tra i titoli e scovare delle perle poco pubblicizzate ma destinate col tempo a diventare memorabili, come accadde al sottoscritto con Little miss sunshine o il più recente Still life. La speranza che Land Ho – Viaggio al nord, di Aaron Katz e Martha Stephens, fosse la prova della veridicità del detto “non c’è due senza tre” si è però spenta dopo poche scene.
Come spiega Katz, l’idea alla base della collaborazione tra i due registi era di fare un film divertente e capace di scardinare i cliché del classico road movie, inserendo i toni della commedia e accennando appena i dialoghi per lasciare campo libero all’improvvisazione dei due attori, Paul Eenhoorn e Earl Lynn Nelson. La scelta di girare in Islanda, luogo che evoca atmosfere irreali e fantastiche tanto da essere stato utilizzato come location per produzioni come Game of thrones, risponde alla volontà di restituire a quei luoghi un punto di vista più veritiero come quello di due americani in vacanza.
Ma le pur buone intenzioni, unite ad un budget limitato, non bastano a reggere 90 minuti di film. La storia stessa ricalca i cliché dei due anziani dai caratteri opposti, tanto eccentrico ed estroverso l’uno quanto timido e riservato l’altro, che scoprono una complicità insperata grazie ad un viaggio lungo terre lontane. I dialoghi, scarni e privi di spessore, se non addirittura imbarazzanti in alcuni momenti, vengono ulteriormente penalizzati da un doppiaggio che non ha nulla a che vedere con i fasti della storia italiana. Le uniche note positive vengono date dalla fotografia, che esalta i paesaggi islandesi al punto da far sembrare il film una promozione dell’Ente turismo nordico. In definitiva, si ha la sensazione di un’occasione persa, una storia che si trascina stancamente senza nulla da dire, beandosi soltanto della natura che da sfondo diventa unica protagonista.
REGIA: Aaron Katz e Martha Stephens
ANNO: 2014
GENERE: Commedia
DURATA: 94 minuti