Barnabas Collins, ricco e potente uomo di metà XIII° secolo, seduce e abbandona Angelique Brouchard, una strega che per vendetta lo trasforma in vampiro e lo seppellisce vivo in una bara. Duecento anni dopo Barnabas viene accidentalmente liberato e, tornato nella sua villa di Collinwood, scopre che è caduta in rovina. Decide quindi, con l’aiuto dei suoi discendenti che abitano nella villa, di riportare ia vecchi fasti la famiglia Collina…ma le forze del male sono dietro l’angolo…
CONSIDERAZIONI – Vedendo il film, molto piacevole tra l’altro, viene da chiedersi: “Tim, dove sei finito?”. Perché non basta usare Johnny Depp, fargli due occhiaie sotto gli occhi, arricciargli i capelli e metterlo in un set color cenere, per fare un film di Tim Burton. Sembra invece questa la piega presa dal regista di Burbank: di punto in bianco la sua poetica, i suoi temi, il suo miscelare cinema entertainment con la poesia che lo contraddistingueva è sparita, per lasciar spazio alla sole estetica dark-barocca che da sola non dice niente e infastidisce pure. Film come Big Fish, probabilmente il migliore di Burton, erano film che ti lasciavano qualcosa dentro, che ti comunicavano che nonostante le persone non ti accettano ci sarà un posto nel cuore di qualcuno che sarà disposto ad amarti, erano film che ti ammaliavano per la capacità del regista si lasciarti senza fiato davanti ai mondi dark-lucenti che sapeva creare. Film artisticamente validi che ti si presentavano con la facciata dell’entertainment. Anche Dark Shadows, film tratto dalla celebre e omonima serie tv creata da Curtis, soffre di questa situazione: è un film che diverte tanto e che esteticamente è molto buono che però non lascia niente allo spettatore. Tutto questo se accostiamo il film alla figura del regista che Burton si era creato e guadagnato.
Se prendiamo il film a sé, come film di un ipotetico regista hollywoodiano, il film risulta molto piacevole: la regia è molto buona, che non fa nulla se non spiegare cosa accade, ma si noda bene, gli attori funzionano molto bene, dato che in questo film, dal forte apparato estetico, conta molto lo charme che l’attore emana, più che la recitazione. La scenografia, i set, le ambientazioni, sono impeccabili. Degni di una produzione di Hollywood. L’unica pecca sta nella sceneggiatura che caratterizza poco e niente i personaggi e che snocciola la storia in eventi frammentari tra loro. Quasi che ogni “pezzo di trama” o accaduto, funziona benissimo da solo, senza essere parte di un unicum. Unanota di merito va allo sceneggiatore, Grahame-Smith, che ha saputo dosare la comicità senza risultare eccessiva o fuori luogo, risultando divertente e godibile, incollandosi perfettamente al personaggio di Barnabas Collins.
Un film, quindi, molto godibile se preso a sé, minore e poco rilevante se affiancato alla maestosa filmografia (e capacità registica) di Tim Burton.
PIACERÀ – a chi vuol vedere un film molto divertente, spensierato che mischia comicità e ambienti dark
NON PIACERÀ – a chi si aspettava l’ennesimo capolavoro di Tim Burton o, quanto meno, un suo ritorno in auge.
DARK SHADOWS
REGIA Tim Burton
SCENEGGIATURA Seth Grahame-Smith
ANNO 2012
CON Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Jonny Lee Miller, Melena Bonham Carter, Eva Green, Bella Heathcote