SPINETOLI – Botta e risposta tra il Comitato per la salvaguardia della farmacia comunale e l’amministrazione guidata da Alessandro Luciani. L’assessore Giuseppina Ballatori interviene in merito alla vicenda fornendo in modo dettagliato i chiarimenti chiesti dal Comitato.
DELEGATA DAL SINDACO – “Leggendo il comunicato del Comitato per la salvaguardia della farmacia comunale non posso fare a meno di notare che lo stesso contenuto è stato postato dal dott. Pier Luigi Pagnoni con il suo profilo di facebook. Questo mi induce a pensare che qualcuno l’abbia investito del ruolo di portavoce dello stesso. Tuttavia, considerato che molti quesiti sono stati rivolti a me personalmente, premesso che è più veloce porre domande che formulare risposte, ritengo doveroso rivolgermi esclusivamente ai cittadini del Comune di Spinetoli, a nome di tutta l’amministrazione che ha pienamente condiviso quanto di seguito riportato.
Quando ho scritto che sono stata indicata dal sindaco per seguire la spinosa questione sulla farmacia intendevo dire che il mio compito è stato e sarà quello di assicurare la conclusione di un iter amministrativo legato al ripristino del servizio a Spinetoli Capoluogo e non quello di sostituirmi al sindaco che è, e rimane, l’Autorità Sanitaria Locale.
Pertanto nel rispetto dei ruoli che ognuno di noi ricopre, in sede di assemblea con i cittadini durante la quale non ho aperto bocca, ho semplicemente ritenuto opportuno che fosse il sindaco a chiarire i dubbi che attanagliavano i cittadini del capoluogo. Solo successivamente a tale assemblea è stato formalizzato il mio incarico di seguire la procedura, non avendo la sottoscritta né la delega al commercio né quella ai servizi sociali e alla persona.
Tuttavia ho accettato tale incarico sempre nella convinzione che nessuno dei miei concittadini dovesse mai essere penalizzato dalle scelte dell’amministrazione. E sempre con la stessa convinzione la sottoscritta ha lavorato duramente in collaborazione con gli enti preposti al rilascio dei pareri perché Spinetoli potesse avere un servizio aggiuntivo.
Consapevole di incorrere nuovamente in attacchi personali e politici sui quotidiani e sui social network, visto che viene attaccato chi vuole fare chiarezza e non chi tace, mi rendo comunque disponibile a fornire le risposte che i cittadini chiedono, oltrepassando quello che io definisco la linea di confine dei rispettivi ruoli, in particolare di quello del sindaco”.
LE RISPOSTE DELL’ASSESSORE – “Alla domanda è sicura assessore che nessun ente competente ha mai rifiutato il parere positivo? La mia risposta è sì. L’ordine non ha espresso alcun parere contrario. Se lo avesse fatto non avrebbe potuto successivamente emettere il parere favorevole. Tutte le comunicazioni effettuate da parte dell’ordine sono depositate presso gli uffici comunali. Ma allora il comitato si chiederà, come ha già scritto in un suo post, come mai prima il Comune presenta una zonizzazione che successivamente rettifica prevedendone una completamente diversa? La risposta è semplice. La normativa sul servizio farmaceutico è farraginosa. L’istituzione della farmacia in deroga può essere fatta in sede di revisione di pianta organica. Il Comune ha rivisto la pianta organica prevedendo una zona vacante, sulla quale l’Ordine dei farmacisti ha definitivamente emesso il parere favorevole quando è stata circoscritta l’area di competenza e l’esatta ubicazione della terza sede farmaceutica in deroga. La zonizzazione è stata rivista (perché lo impone la norma) indicando la sede della terza farmacia in deroga. Il parere dell’ordine è obbligatorio ma non vincolante. Il Comune avrebbe potuto comunque deliberare anche senza un espresso giudizio di merito da parte dell’Ordine, come del resto ha fatto in assenza di parere Asur. Il risultato non cambia: il territorio di Spinetoli ha, dal 31 dicembre, tre sedi farmaceutiche anziché due. Il riferimento alla parafarmacia lo definisco fuori luogo. La parafarmacia è un esercizio commerciale non sottoposto al regime normativo delle farmacie. E mi chiedo, perché il titolare della parafarmacia, che non risiede nel comune di Spinetoli, ha scelto proprio quel sito (via Salaria, Comune di Spinetoli)?”
“Sempre scorrendo il Comunicato, si sostiene che mi sono superata quando ho bacchettato i cittadini di Spinetoli. Questa è una personale esternazione di chi ha scritto il comunicato. Io non ho bacchettato nessuno. Ho asserito che sono incline a ogni forma di protesta, ma che a volte la stessa può essere un’arma a doppio taglio. E lo dico solo ed esclusivamente perché ho assistito, frequentando assiduamente i rappresentati degli enti, a situazioni che hanno destabilizzato gli stessi, rallentando di fatto l’emanazione dell’atto finale.
Il Comitato non capisce la mia citazione di seguito riportata: “si stava prodigando per lusingare l’Ordine dei Farmacisti per rilasciare un parere favorevole”. Beh! qualcuno legga la dichiarazione dell’opposizione uscita sul Corriere Adriatico il 2 gennaio 2015. Sarà fugato ogni dubbio”.
LE RISPOSTE ALLE ALTRE DOMANDE – “Per quale reale motivo è stata chiusa e trasferita a Pagliare la Farmacia Comunale di Spinetoli, nata a suo tempo in deroga proprio per la frazione capoluogo? Chi ha deciso – e su delega da parte di chi – che per delle lungimiranti strategie dovevano pagare solo gli abitanti del Capoluogo, già penalizzato dalla perdita della filiale bancaria e che aveva dovuto difendere strenuamente l’ufficio postale?
La farmacia di Spinetoli capoluogo è stata istituita, come farmacia rurale, nel 1974 in deroga al numero degli abitanti. La legge Monti (2012) ha consentito, anzi imposto, di fatto l’assorbimento di tale farmacia all’interno delle farmacie ordinarie, essendo venuta meno la deroga per raggiungimento (superamento) del numero degli abitanti del Comune di Spinetoli. La stessa normativa consente il trasferimento di una sede farmaceutica all’interno della zona di competenza. Il trasferimento della sede farmaceutica da Spinetoli Capoluogo (non più farmacia rurale in deroga al numero degli abitanti) a Pagliare è motivato dal fatto che il servizio farmaceutico presente a Pagliare non era più sufficiente. Se la farmacia comunale si fosse trovata in frazione San Pio X, sarebbe stata trasferita lo stesso, per lo stesso identico motivo. Non c’è nessun complotto contro i cittadini del capoluogo. Il riferimento, anche qui, alla sede postale e a quella bancaria è, analogamente a quanto sopra detto, fuori luogo. Entrambe sono attività private sulle quali il Comune ha ben poco da dire. Tornando alla farmacia, il secondo motivo legato al trasferimento è riferito al fatto che questa operazione era l’unica consentita dalla legge per dotare il nostro territorio di tre sedi farmaceutiche; una proprio a Spinetoli Capoluogo, in piazza Leopardi. Una scelta coerente con la ratio della Legge Monti che favorisce le procedure per l’apertura di nuove sedi farmaceutiche garantendo al contempo una più capillare presenza sul territorio del servizio farmaceutico.
Quale era il risultato di esercizio della farmacia? La società Farmacia Spinetoli s.r.l. ha registrato negli ultimi cinque anni (2008-2013) un pareggio di bilancio. Per l’anno 2014, il bilancio è in fase di definizione.
È vero che sono stati spesi circa 40.000 euro per ristrutturare la Farmacia di Spinetoli, che è stata inaugurata pochi giorni prima delle elezioni amministrative di giugno scorso e poi chiusa a dicembre? Se è vero, chi ha pagato quei 40.000 euro? Quando è subentrata la parte privata nella gestione della sede farmaceutica a Spinetoli capoluogo, il consiglio di amministrazione della stessa ha deciso di intervenire con opere di manutenzione ordinaria sui locali di proprietà del Comune di Spinetoli, dotandoli anche di attrezzature, per rinnovare quegli spazi che da anni necessitavano di interventi. Le spese sono state sostenute dalla Farmacia Spinetoli s.r.l. e gli interventi sono stati effettuati su locali di proprietà del Comune di Spinetoli, che verranno messi a disposizione per la terza sede farmaceutica.
Perché in campagna elettorale nessuno dei candidati poi eletti nell’attuale maggioranza ha detto ai cittadini di Spinetoli capoluogo che era prevista a breve la chiusura della Farmacia? In particolare perché il Vice Sindaco Frascarelli, che era certamente al corrente dell’operazione visto che ai tempi era l’Amministratore Unico della Farmacia Comunale srl, in un comizio in Piazza Leopardi ha smentito pubblicamente le voci sulla chiusura che iniziavano a circolare? Quando la Giunta Comunale ha deliberato a marzo del 2014 la presa d’atto dell’assorbimento della farmacia comunale nell’ambito delle sedi ordinarie, ha semplicemente dato seguito ad un adempimento di legge successivamente sopravvenuto (legge Monti). In tale contesto amministrativo, e neppure durante la campagna elettorale, mai si era parlato di trasferimento della farmacia a Pagliare del Tronto.
È vero che il contratto di affitto per la nuova sede di Pagliare, stipulato dall’Amministratore Unico della Farmacia Comunale srl con uno degli azionisti di minoranza della stessa società, decorre già da Agosto 2014 anche se la Farmacia Comunale è stata trasferita a Dicembre 2014? Il contratto di affitto è stato stipulato in data 31.07.2014 in quanto l’ente Provincia aveva assicurato la conclusione dell’iter procedimentale in tempi brevissimi. La normativa in materia di locazioni prevede il pagamento del canone mensile a partire dal possesso dell’immobile, che per quanto riguarda la Farmacia Spinetoli srl è partito dal 01/08/2014. Il ritardo dell’apertura non è assoggettabile né alla proprietà dell’immobile né tanto meno alla Farmacia Spinetoli srl, per quanto specificato in premessa, relativamente alle “situazioni” che hanno rallentato l’emanazione degli atti finali.
Perché l’Amministrazione Comunale non è in grado di dare informazioni chiare e date certe sul ripristino della Farmacia a Spinetoli? I tempi amministrativi non sono mai certi e definiti e, nel caso specifico, non vengono stabiliti esclusivamente dall’ente Comune. L’amministrazione comunque sta predisponendo gli atti per richiedere l’apertura di un dispensario temporaneo, nelle more dell’espletamento delle procedure concorsuali per la terza farmacia.
L’Amministrazione Comunale ritiene politicamente corretto togliere il servizio farmaceutico ai circa 800 spinetolesi del capoluogo per aumentare l’offerta ai cittadini della frazione di Pagliare del Tronto (dove oltre alla Farmacia c’è già anche una Parafarmacia) e poi sostenere che è “necessario garantire il servizio farmaceutico anche ai cittadini residenti nella frazione Spinetoli capoluogo, che ad oggi risultano i più svantaggiati…”. (Delibera di Giunta n.113 del 31-12-2014 sulla ” Revisione della vigente zonizzazione per l’istituzione di una terza sede farmaceutica in deroga al regime ordinario numerico e in applicazione del criterio topografico”). L’Amministrazione comunale non ha tolto alcun servizio ai cittadini. Anzi alla base di tutto c’è, e rimane, quanto dichiarato sulla stampa locale. L’Amministrazione ha capillarizzato il servizio garantendolo su tutto il territorio prevedendo tre farmacie anziché due. E con le operazioni effettuate, la terza farmacia sarà ubicata in Piazza Leopardi”.
LE CONCLUSIONI – “Se però non si parte dal presupposto che il sindaco è il soggetto responsabile del servizio farmaceutico dell’intero territorio che amministra, tutto ciò che è stato riportato perde il suo fondamento e ognuno rimarrà arroccato sulle sue convinzioni, giuste o sbagliate che siano. Detto ciò, l’Amministrazione pone all’attenzione del comitato alcuni interrogativi tanto per stimolare la riflessione.
L’Amministrazione ha mantenuto il servizio in collaborazione con la Croce Verde di cui i cittadini del Capoluogo non hanno usufruito. Che spiegazione logica si può dare a questo atteggiamento? E’ forse, come già replicato, per un problema di privacy? La piena disponibilità della Croce Verde avrebbe garantito gratuitamente, qualora richiesto, il trasporto del cittadino presso la sede farmaceutica scelta dallo stesso.
Dalla stampa e dai vostri comunicati si legge che la scelta legata al trasferimento della farmacia da Spinetoli a Pagliare non è una scelta di sinistra. Da questa dichiarazione si deduce che è una scelta di destra. Come mai allora il presidente del comitato per la salvaguardia della farmacia comunale, candidato nella lista Civica Pagnoni (di orientamento che non può definirsi di sinistra), il cui portavoce sulla stampa è un consigliere di opposizione, non apprezzano la scelta di destra operata maldestramente dall’Amministrazione di sinsitra? La confusione regna sovrana. O forse la confusione è lo strumento per velate logiche politiche lontane da quello che si definisce amministrare un territorio?
Per ultimo, invocando i principi fondatori dell’associazione via D’Amelio, che si condividono in toto perché principi universali, l’apposizione di segnaletica non omologata lungo le strade comunali e di striscioni di protesta su spazi pubblici senza chiederne l’autorizzazione rientra nella legalità tanto sbandierata dai soci fondatori della stessa associazione di cui fa parte anche qualche rappresentante del comitato di protesta?”