LIVORNO – Prescrivevano latte in polvere per aumentare le vendite del prodotto e incassare provvigioni; i Nas di Livorno hanno smascherato un giro d’affari che ha coinvolti diversi addetti ai lavori di Toscana, Lombardia, Liguria e Marche, toccando anche la Riviera. Sono 18 le ordinanze di custodia cautelare per corruzione nei confronti di 12 pediatri, 5 informatori scientifici e un dirigente d’azienda di alimenti per l’infanzia, oltre a 26 decreti di perquisizione.
L’ACCUSA – L’accusa è di corruzione nell’ambito della commercializzazione di latte artificiale per l’infanzia. Secondo le indagini, i medici avrebbero indotto le mamme a utilizzare latte artificiale di note ditte al posto del latte materno; il tutto in cambio di regali, altri benefici e vantaggi. L’inchiesta denominata “Medici low cost” è stata avviata grazie ad una segnalazione anonima arrivata ai Carabinieri del Nas di Livorno nel giugno 2013.
LATTE MATERNO – Proprio il Ministero della Salute, aveva sottolineato in un documento ufficiale del 18 marzo 2014 la differenza tra latte materno e quello artificiale che non equivalgono in alcun modo. Lo stesso Ministero della Salute, inoltre, ha ribadito l’importanza del latte materno, vietando la distribuzione di campioni o il ricorso a qualunque altro sistema volto a promuovere le vendite degli alimenti per lattanti oltre a qualsiasi altro tipo di pubblicità che inducano a ritenere il prodotto equivalente al latte materno o che scoraggia l’allattamento al seno.
MINISTERO DELLA SALUTE – Sulla vicenda è intervenuta Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, che ha parlato di azioni di enorme gravità. “Mi chiedo come possano medici pediatri andare contro l’etica della professione, contro unanimi pareri scientifici e contro le indicazioni del Ministero della Salute per convincere le mamme ad usare latte artificiale in polvere al posto di quello materno – afferma il ministro -. Il tutto per guadagnare regali di lusso e viaggi gratuiti, sulla pelle di bambini appena nati”.