C’era grande interesse per il film di Mario Martone su Giacomo Leopardi, opera che si concentra su tre fasi della vita del poeta, dall’infanzia a Recanati fino alla morte a Napoli, passando per il periodo fiorentino.
Dopo la presentazione alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2014, gli incassi nelle sale italiane hanno confermato le attese, consegnando al Giovane favoloso il secondo posto al Box Office nella prima settimana di proiezione, con grande vanto anche per il paese marchigiano che diede i natali al poeta.
Elio Germano, l’attore che veste i panni del protagonista, si conferma come uno dei più apprezzati e senza dubbio più richiesti interpreti del cinema nostrano. La sua recitazione carica particolarmente gli aspetti meno conosciuti del pessimista Leopardi, conferendo al giovane recanatese un’ironia profonda che ne svecchia l’immagine e si discosta dai luoghi comuni.
La prima parte del film si concentra sull’infanzia marchigiana e sul difficile rapporto con il padre Monaldo (Massimo Popolizio), in bilico tra l’ammirazione per un figlio dallo straordinario talento e il timore per un’indole ribelle da contenere.
Nella seconda parte sembra però esserci una minor cura dei dettagli, a partire dal salto temporale che vede Leopardi a Firenze, fino all’arrivo a Napoli in cui il susseguirsi degli eventi appare confuso e poco approfondito.
Ed è infatti il periodo recanatese quello che esalta maggiormente il film, grazie anche alla concessione da parte della famiglia Leopardi di girare negli ambienti originali, prima tra tutti l’importante biblioteca della casa.
Pur con le citate mancanze, che possono lasciare la sensazione di una possibilità non pienamente colta, rimane comunque degna di nota la scelta del regista di contestualizzare alcune delle opere più famose del poeta, armonizzando le parole recitate da Germano con le immagini che ad esse si riferiscono.
REGIA: Mario Martone
ANNO: 2014
GENERE: Biografico
DURATA: 137 minuti
