SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Del Registro delle Unioni Civili a San Benedetto se ne parla da tempo (due anni) e probabilmente ne sarà proposta l’attuazione nel prossimo consiglio comunale, stabilendo diritti e doveri delle unioni civili. Ma in cosa consiste l’unione civile? È un complesso di norme, diverso dal matrimonio, che comporta il riconoscimento giuridico, organico e complessivo di una coppia di fatto eterosessuale o omosessuale che sia.
I REGISTRI DELLE COPPIE DI FATTO – Sono 160 i Comuni italiani che dal 1993 hanno introdotto il Registro delle Unioni Civili, il primo è stato Empoli, mentre per la regione Marche si annoverano il Comune di Fano (Pesaro-Urbino) nel 1998 e di Appignano del Tronto (Ascoli Piceno) nel dicembre 2012. Il numero complessivo è destinato ad aumentare confidando nella maturità sociale delle comunità e la spinta europea verso una regolamentazione delle coppie di fatto anche a livello legislativo. “Un dovere e una manifestazione di civiltà”, queste le parole del primo cittadino Giovanni Gaspari quando lo scorso 9 ottobre ha spolverato l’argomento.
REGISTRO, SI O NO? – Attualmente si sta giocando un’aspra partita tra sindaci e Ministero dell’Intero. Ogni decisione, infatti, potrebbe essere rimandata in attesa di una disposizione del Governo che indichi le linee guida per la stesura del documento. In realtà per il primo cittadino sambenedettese un buon esempio ci sarebbe: il registro di Rho introdotto il primo ottobre 2014. Attraverso questa istituzione, l’Amministrazione della provincia di Milano ha “voluto assicurare alle coppie, unite da vincoli affettivi, accesso a tutti i benefici e diritti di diversa natura, abbattendo le barriere e i pregiudizi che da sempre complicano, e non poco, la vita di chi ha scelto di non suggellare la propria unione attraverso un contratto o un rito formale”. A San Benedetto, comunque, ci sarà da lavorare considerando che alcuni umori intendono il Registro delle Unione Civili una formalità di puro valore simbolico.
COPPIE OMOSESSUALI – Con la costituzione del Registro delle Unioni Civili si apre un altro motivo del contendere, ovvero la trascrizione in Italia dei matrimoni gay avvenuti all’estero. E mentre anche la Chiesa di Papa Francesco apre uno sguardo complessivo alle coppie omosessuali, i partiti si dividono. La questione si soffermerebbe sul dettato costituzionale che fonda la famiglia sul matrimonio (precedentemente inteso come matrimonio indissolubile). È proprio all’interno del discorso politico, che vedrebbe sul piano nazionale il Partito Democratico favorevole e il Nuovo Centro Destra contrario, a giocarsi dialettica e consensi tra rispetto e legalizzazione delle nozze gay e/o delle unioni civili.