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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale condividono due proposte di legge e due petizioni, biglietto da visita di un partito da ricreare e radicare nel Piceno. Argomenti che riguardano i temi caldi dell’Italia da un lato, mentre danno il là a possibili punti di programma.

Mentre oggi si diffonde la notizia del rientro in Italia per 4 mesi di Latorre, i responsabili dei coordinamenti locali lanciano la petizione per il rientro definitivo in patria dei due marò. Una sensibilizzazione necessaria, per Giulio Natali, Massimo Mattoni e Nelson Vitalia, che vada a tamponare una forte carenza del Governo Renzi.

Altra tematica calda è l’appoggio delle primarie per la libera scelta del rappresentate di coalizione. Opzione necessaria se si considera che l’attuale destra politica è ramificata, oltre a Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale, in DN-CD, Forza Italia e gruppi localistici che assumono posizioni politiche diverse. Una proposta ad hoc e caldeggiata da più parti se si pensa alle sempre più vicine regionali 2015. “Per la destra servirebbe l’istituzione di un tavolo con programmi definiti, tipo sanità, energia, ambiente e lavoro – interviene Giulio Natali -. Non sappiamo ancora se e chi si ricomporrà attorno a questo, ma di certo non può essere lo stesso centrodestra di qualche anno fa”.

Per questo, Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale organizzano per domenica 14 settembre un banchetto informativo e di raccolta firme in viale Secondo Moretti; un’occasione che mira a coinvolgere gli elettori ancora insoddisfatti dell’attuale centrodestra politico. Dopo la tappa ad Ascoli e a Castel di Lama, la postazione nel centro sambenedettese servirà a promuovere anche due proposte di legge: una a sostegno delle adozioni dei minori esclusivamente alle coppie formate da uomo e donna sulla scia della campagna avviata a livello nazionale, l’altra per la promozione della legalità attraverso la deducibilità della dichiarazione dei redditi.

Insomma, Fratelli d’Italia vogliono ricollocarsi nel centrodestra e, da questi quattro punti, si preparano a una nuova partenza. Dopo 40 giorni dalla costituzione nazionale nel 2013 raggiunsero il 2%, alle Europee il 3,58%; il gap è ancora consistente, ma i rappresentanti piceni contano negli elettori orientati, ma insoddisfatti.

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