GROTTAMMARE – E’ pronta la scultura che segnerà il punto di passaggio del 43° parallelo a Grottammare. Lo sculture Francesco Santori ha, infatti, annunciato con soddisfazione la riuscita dell’opera; sei mesi di lavoro, consistito nello scolpire e modellare il blocco di travertino di Acquasanta Terme. L’opera è stata realizzata su commissione dell’associazione culturale “43° parallelo Italy” che attraverso questa iniziativa vuole valorizzare tale peculiarità grottammarese. Presto l’opera scultorea verrà posizionata lungo la pista cilclopedonale Grottammare-Cupra Marittima nel corso di una cerimonia celebrativa. Tale monumento vuole essere una tappa importante del progetto “Dream Point 43° parallelo” ideato oltre un anno fa dal giornalista Marcello Iezzi, che valorizzi la città anche nell’ambito turistico.
LA SCULTURA – La scultura richiama chiaramente l’arte figurativa, rappresentando il globo terrestre attraversato dalla fascia immaginaria a contornare una G (Grottammare, appunto) delineata a vuoto. Idea, quest’ultima, per invitare lo sguardo verso l’orizzonte marino. Misura 80 cm di profondità, 187 di larghezza e 300 di altezza. Un monumento non solo da ammirare. La scultura è dotata di una seduta doppia, sempre in travertino, funzionale all’idea di creare in quel luogo un punto di sosta per i passanti e di sogno per quanti volessero immaginare di trovarsi nei luoghi attraversati dal 43° parallelo. Tra questi, l’associazione segnala ben 4 santuari, Santiago de Compostela, Lourdes, Assisi e Medjugorje , che lo scultore ha interpretato scolpendone le figure spirituali su una lastra di pietra della Maiella, con la tecnica dell’altorilievo. La composizione sovrasta la spalliera della seduta. Il monumento principale è riprodotto anche in miniatura e corredato da una sintesi in alfabeto Braille potrà raccontare genesi e finalità anche ai non vedenti.
LA VOCE DELLO SCULTORE – “Ho voluto interpretare questo soggetto con uno stile a metà tra il classico e il contemporaneo – afferma Santori – e sono molto soddisfatto del risultato. E’ stata un’esperienza bellissima. Non me lo sarei mai aspettato di realizzare una scultura così e credo che non ce ne siano altre al mondo, o forse è una delle poche che celebri una linea immaginaria della terra. Il momento più faticoso – confessa lo scultore – è stato bucare il blocco di marmo per creare il vuoto della G ma alla fine è la cosa di cui sono più orgoglioso”.