SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mettere i doppi vetri alle finestre e accendere il condizionatore, sarebbe questa l’ipotetica soluzione alla movida fracassona proposta dal presidente della Confesercenti Traini. Non tarda ad accendersi l’ira dei comitati di quartiere che fanno scuda attorno all’annosa questione. “L’abbattimento dei rumori, a suo giudizio, non deve passare attraverso la messa a norma degli impianti ma dal mettere i doppi vetri ed accendere il condizionatore – commenta la Conferenza dei presidenti dei Comitati di Quartiere –. Lo schiamazzo notturno non deve essere tutelato dall’esercente o dalle forze dell’ordine, ma dall’apposizione di tappi nelle orecchie dei residenti”.
Il problema, però, non è solo lo schiamazzo, ma anche lo sporco e il degrado che costantemente interessa la zona (puzza di urina e vomito, sporcizia ai cigli delle vie, per esempio). “Ormai si è sviluppata e si sta sempre più espandendo a macchia d’olio una situazione che sta portando parecchi giovani, soprattutto minorenni, a fare uso smodato di alcool e conseguentemente – si prosegue – a comportarsi in maniera non adeguata costringendo i residenti a passare notti insonni oltre che a subire danni sia fisici che a strutture. È una situazione che dovrebbe farla pensare, piuttosto che dichiarare che dovrebbero essere i residenti stessi a dotare le proprie abitazioni di condizionatori o doppi vetri”.
“Ci spiace leggere che lei, signor Traini, in qualità di presidente della Confesercenti, non inviti i suoi iscritti al rispetto delle norme e a svolgere la propria attività con professionalità investendo i profitti del successo commerciale sul miglioramento delle attività – concludono –. Che ne dice se proponessimo ai residenti delle vie incriminate, e creda sono veramente tanti, di operare uno sciopero bianco senza acquisti un giorno alla settimana in tutti gli esercizi suoi associati. Magari gli altri iscritti in regola, o comunque coloro che non tollerano come noi questo stato di cose, non saranno altrettanto soddisfatti delle sue dichiarazioni così come non lo siamo noi”.
