SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono quattro gli indagati sull’omicidio di Pietro Sarchiè. Il commerciante sambenedettese, trovato morto lo scorso sabato nella Valle dei Grilli a San Severino, sarebbe stato ucciso da un quarantenne siciliano, pescivendolo e titolare di una ditta di costruzioni, ad oggi il principale indagato a piede libero. Gli altri indagati sarebbero un catanese accusato di aver contribuito all’occultamento del cadavere e altre due persone, anche loro catanesi, per favoreggiamento.
Il movente del delitto ragioni lavorative. Pietro Sarchiè sarebbe stato ucciso perché avrebbe invaso il territorio di un concorrente, zona in cui il commerciante sambenedettese aveva clienti da decenni. L’autopsia, eseguita oggi, ha ricostruito le dinamiche dell’omicidio. Pietro Sarchiè sarebbe stato raggiunto da 6 o 7 colpi di pistola concentrati sulla spalla sinistra oltre al colpo fatale alla nuca.
Dalle perquisizioni di ieri pomeriggio sarebbero emersi dei pezzi di metallo del furgone portati a casa di due degli indagati con l’intento di bruciarli in una stufa. Sequestrato anche un capannone industriale a Castelraimondo. A ore dovrebbero essere emessi i decreti di fermo.