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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un momento atteso dai cultori della lettura e dagli estimatori di un Premio che dona prestigio al territorio che lo ospita e permette ad esso di intrattenere preziosi legami con gli scrittori e i poeti nazionali e internazionali, distintisi nel gradimento del pubblico e nella selezione dell’attenta giuria. È tutto pronto, infatti, per il “Premio Riviera delle Palme” organizzato dall’associazione che ha visto prendere le redini dall’imprenditore Leo Bollettini.

Stabiliti i nomi dei finalisti del premio che si concluderà il 27 settembre con una cerimonia nella sala consiliare del comune sambenedettese. Per la narrativa la cinquina indicata dalla giuria si apre con Chiara Gamberale e il suo “Per dieci minuti”, in cui l’autrice narra la difficoltà di rialzarsi e tornare a vivere di fronte alle dure prove dell’esistenza. Insieme a lei Paolo Di Paolo in “Mandami tanta vita” tesse un elogio della rimpianta, incompresa giovinezza e dei suoi perduti amori, Salvatore Niffoi e “La quinta stagione dell’inferno”, tra le luci e le ombre di una giustizia fatta da sé sullo sfondo del Texas più atroce, ma anche Giancarlo e Francesco Carofiglio con “La casa del bosco”, l’occasione per i due blasonati autori di raccontare un’età adulta capace di riservare nuove emozioni nel segno dell’infanzia felice dei due fratelli-autori; chiude la cinquina “Un giorno sull’isola” di Concita Gregorio, un’intensa interpretazione del rapporto madre e figlio e dello straordinario confronto con i genitori nella storia delle generazioni che si ripete.

Resi noti anche i nomi dei cinque finalisti per la saggistica. Mariarita Parsi in “Maladolescenza” sonda il misterioso mondo degli adolescenti, spesso così lontani e imperscrutabili, con lei in finale “La vita segreta di Gesù” di Vito Mancuso, una sintesi dei principali vangeli apocrifi sulla vita di Cristo prima e dopo la crocifissione e Stefano Livadotti, che in “Ladri” conduce un’inchiesta sul duplice risvolto delle economia sommersa, tra l’evasione fiscale e le figure al limite della legalità che la fanno proliferare. Selezionati anche “Gocce nel Mare” di Stefano Zecchi, una visione lucidamente responsabile di quello che dovrebbe essere l’impegno etico condiviso da ognuno, quello di rendere il mondo un posto migliore, e “La vita è un viaggio” di Beppe Severgnini che chiama al risveglio una nazione sospesa tra la partenza e la fuga, disorientata da un estremo bisogno di una guida, che non sa se rinnegare anche l’Europa.

Scrittori che non hanno bisogno di presentazione, in vetta alle classifiche e nel cuore dei lettori, ma che giungeranno in città, qualora premiati, per la cerimonia di chiusura del premio. Ritirare il riconoscimento sarà l’unica incombenza per gli autori, di fronte al desiderio della comunità di rendere omaggio all’arte della scrittura e ai suoi protagonisti.