GROTTAMMARE – Nella suggestiva cornice del teatro dell’Arancio di Grottammare, dinanzi a una folta platea di pubblico e appassionati, si è svolto ieri l’atteso concerto dell’organettista basco Kepa Junkera. Si è trattata di un’anteprima speciale del Festival dell’Appennino che prenderà il via, ufficialmente, il 19 maggio da Ascoli Piceno. La manifestazione coinvolgerà ben 12 comuni del territorio provinciale.
LE PAROLE DELLE AUTORITA’ – “Siamo particolarmente lieti di lanciare la seconda edizione del Festival proprio da Grottammare che costituisce, insieme a San Benedetto e Cupramarittima, un’eccellenza paesaggistica, storica e naturale del Piceno e in particolare del litorale adriatico – ha affermato il Presidente della Provincia Piero Celani – di certo, alla base della filosofia del Festival c’è la volontà di creare un filo diretto che lega idealmente tutte le realtà, le culture e le tradizioni del nostro splendido territorio”. Dopo i saluti e ringraziamenti del sindaco di Grottammare Merli per la “bella iniziativa e per l’impegno di tutte le istituzioni nel far crescere sensibilmente il livello di accoglienza e di promozione turistica dell’intero bacino provinciale dalla costa all’entroterra”, ha preso la parola l’Assessore Antonini che ha rimarcato lo straordinario lavoro e il grande impegno da parte di tutti i protagonisti della manifestazione che avrà un’altra importante anteprima di richiamo con il pellegrinaggio Assisi-Ascoli, dal 25 aprile al 2 maggio.
GRANDE SPETTACOLO – Quindi, a dominare la scena è stata la musica di Kepa Junkera che, con i suoi incalzanti ritmi e le sue melodiche vibrazioni, ha entusiasmato gli spettatori in un’esibizione magistrale evocando suoni e colori della sua terra. Tanti i brani eseguiti, prima da solista poi insieme ad altri apprezzati interpreti quali: Daniele De Santis (chitarra), Roberto Lucanero (organetto e fisarmonica), Marco Meo (tamburello e voce), Marcello Piccinini (batteria) e Leandro Scocco (basso) con i quali ha intessuto un incredibile scambio di brani della terra di origine di ognuno. Rimarrà memorabile per i presenti il pezzo di chiusura in cui Kepa Junkera ha suonato, con gli altri, un Saltarello Marchigiano. Alla fine applausi per tutti, in una serata all’insegna della musica e della cultura