SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono anni che la sezione ascolana di Italia Nostra segnala la condizione di degrado in cui versano la villa e il parco Cerboni Rambelli, zone donate al Comune di San Benedetto dai legittimi proprietari. A fronte degli anni trascorsi la sezione accende i riflettori e coinvolge il direttore regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici, la Soprintendenza, ma anche gli esponenti regionali e nazionali di Italia Nostra. A ricevere la loro lettera di denuncia anche il primo cittadini sambenedettese, Giovanni Gaspari.
Sulla Villa Cerboni-Rambelli vige però un testamento che prevede il vincolo di destinare il complesso a museo intitolato al dottor Rambelli e alla sua famiglia; tra le pagine testamentarie si disporrebbe, inoltre, – come spiega il presidente ascolano Gaetano Rinadi – “l’inamovibilità di tutti i dipinti presenti nella villa con l’obbligo di munirli di una targhetta in ottone in modo da evidenziare la provenienza dall’eredità, con la previsione di analogo trattamento per tutti i libri custoditi nelle librerie dell’edificio e con l’obbligo specifico di conservare come attualmente è il pavimento del salotto centrale del primo piano perché realizzato in materiale raro ed irriproducibile”.
Trascorsi altri cinque anni dall’ultima segnalazione Italia Nostra, i rappresentanti di sezione si domandano per quale motivo non si riesca almeno a salvaguardare il parco di circa un ettaro da ogni possibile malaugurata pretesa edificatoria e rendendolo fruibile quale spazio verde. Per tale motivo hanno ritenuto opportuno coinvolgere la Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici per avviare d’urgenza gli interventi necessari alla conservazione considerandoli beni da salvaguardare secondo l’art.10, comma 4 lettera (f del D. Lgs. 22 gennaio 2004, N. 42 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.