SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La famiglia media olandese va in vacanza tre volte l’anno, viaggia generalmente in macchina macinando circa 1.600 chilometri per raggiungere le Marche; prediligono vacanze a maggio e ottobre per via delle tradizionali ricorrenze olandesi. Con questa sorta di identikit il Piceno ha capito (forse) che deve fare squadra e intraprende un percorso condiviso per la promozione e l’accoglienza turistica; insomma, convincere il turista olandese.
Al ritorno da Amsterdam e dopo l’incontro con i delegati di Ekaterinburg il sindaco d San Benedetto Giovanni Gaspari, l’assessore Margherita Sorge, Gaetano De Panicis dell’Associazione Albergatori Riviera delle Palme, Sandro Assenti della Confesercenti, Francesca Bollettini della Assobalneari Marche e Bruno Bucciarelli di Confindustria si riuniscono per stilare l’esito della loro trasferta in Olanda e tracciare delle prime strategie di azione in vista della stagione 2014. Sul tavolo alcune buone notizie; le Marche continuano a lavorare per mantenere alta la loro immagine turistica, a favore dell’imprenditoria del settore turistico e dell’indotto lavorativo che genera. Per fare questo dalla Regione una sostanziosa strategicità che lavora sulla comunicazione, sulle infrastrutture e sull’offerta variegata dell’offerta turistica.
D’altro canto, al ritorno da Amsterdam, la cittadina rivierasca capofila deve ingoiare un boccone amaro perché agli olandesi della tipica vacanza al mare formato famiglia interessa relativamente. “Abbiamo riscontrato un particolare interesse per le strutture dell’entroterra, – spiega Bollettini – sono attratti dalla cultura e dalle opere d’arte di un territorio; bisogna, dunque, valorizzare il collegamento del territorio”. Dalla riviera ai caratteristici borghi fino al museo a cielo aperto ascolano il tragitto potrebbe essere breve e nell’ottica della “picenità” potrebbe risulterebbe vincente lavorare su potenziali circuiti che abbraccino il mare e la natura, la cultura e la cucina. Fondamentale la presenza in rete, sia social che attraverso siti web; “abbiamo riscontrato che per gli olandesi non è facile trovaci in rete, – prosegue Bollettini – stringere un collegamento più forte con il sito regionale servirebbe a far veicolare meglio il nostro patrimonio”.
A dare qualche numero concreto il tour operator di Ideal Travel Stefano D’Angelo: “è una straordinaria opportunità perché le Marche potrebbero diventare la nuova Toscana. Se l’anno scorso avevamo stretto 6 contratti per un totale di 20mila presenze, oggi abbiamo già 20 contratti che confermeranno una crescita per il 2014“. Entusiasmo anche per il presidente di Confindustria Bucciarelli che ha confermato la volontà a non perdere alcuna occasione in favore del turismo, in quanto risiederebbe proprio in questo settore il rilancio complessivo del lavoro nel Piceno. E per approfondire questo aspetto nell’ambito di Marche 2020, sabato 8 febbraio il professor Gianluca Gregori darà un contributo in merito all’entità della ricaduta del turismo sul territorio.
Tirando le somme: c’è da dare più di un motivo per convincere il turista olandese, c’è da potenziare le infrastrutture, puntando su voli e collegamenti, c’è da confezionare pacchetti di grande coinvolgimento. Nel Piceno le potenzialità ci sono e gli olandesi hanno confermato il loro interesse, ora sta ai tour operator e agli operatori del settore a lavorare per l’accoglienza ah hoc; in primis – come hanno fatto notare gli stessi olandesi – aprendo le strutture a maggio e a ottobre ed essere maggiormente e chiaramente presenti sul web.