SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È stato presentato il terzo quaderno dell’Archivio Storico Comunale dal titolo “Molo Sud”. Dopo il viaggio negli affascinanti saloni di Palazzo Piacentini di “A casa di Bice”, dopo il percorso compiuto sulle orme dei nostri uomini di mare con “Vista Porto”, l’attenzione dell’archivista comunale Giuseppe Merlini, che ha curato il progetto, si è concentrata sul museo a cielo aperto che si estende dal centro cittadino fino al molo sud e che comprende la quasi totalità delle opere d’arte contemporanea presenti a San Benedetto.
Dalle opere del Museo d’arte sul Mare del molo sud, alle sculture di Paolo Annibali presenti alla Banchina di Riva Malfizia in zona portuale e in piazza Matteotti, dalle sculture di Kostabi, Baj, Consorti, Salvo, Nespolo e Annibali custodite in viale Secondo Moretti, fino a “Lavorare, lavorare, lavorare…”, a “Vale&Tino” e al Monumento dal Pescatore, la guida descrive le opere d’arte “en plein air” del centro città. Oltre all’assessore alla cultura Margherita Sorge, all’archivista Merlini, al critico d’arte Giancarlo Bassotti, al presidente dell’Amat Gino Troli, all’incontro sono intervenuti alcuni degli artisti autori delle opere descritte nella guida come Paolo Annibali, Giuseppe Straccia, Pino Rosetti in arte “Pirò” o come Fabrizio Mariani che, insieme a Piernicola Cocchiaro, presidente dell’associazione “L’altrArte”, ha ideato il simposio internazionale di scultura e pittura muraria “Scultura Viva”.
“Prosegue l’intento dell’Amministrazione a rendere noti i beni culturali presenti a San Benedetto – ha dichiarato l’assessore alla cultura Margherita Sorge – il terzo quaderno dell’Archivio Storico descrive quella parte d’arte cittadina più recente, la cui realizzazione non è di certo giunta al termine e che, nonostante le difficoltà nel reperire risorse economiche, intendiamo sviluppare“. Secondo Bassotti, a San Benedetto c’è un “salotto bello” in cui cittadini e turisti, passeggiando per la città, possono contemplare. “Dietro un luogo dell’arte, c’é un luogo dell’anima – ha dichiarato il critico d’arte – che si appalesa attraverso le persone che hanno avuto l’idea di realizzare queste opere. A loro va il merito di aver fatto scelte di grande qualità che hanno permesso la creazione a San Benedetto di un giacimento culturale ormai vanto per la città e i sambenedettesi”.
“In questo quaderno – ha dichiarato Gino Troli – è contenuta la descrizione di un lavoro pluriennale di definizione dell’identità culturale della città. Un’identità che è nata e cresciuta a partire dagli anni ’90 grazie ad una volontà politica forte di proporre un progetto d’arte contemporanea. Mancava uno strumento per leggere tutto questo, oggi il quaderno lo permette. I sambenedettesi e i turisti hanno oggi una guida per rendersi consapevoli, conoscere e comprendere l’arte cittadina oltre che il senso artistico e l’immagine della città”. Al termine della presentazione c’è stato anche un piccolo fuori programma: lo scultore Paolo Annibali ha invitato tutti i presenti nel suo atelier situato in zona Ponterotto nel quale ha mostrato le opere a cui sta lavorando e spiegato la fatica dell’artista nel crearle.