Articolo
Testo articolo principale

23 Dicembre 1983: nelle sale cinematografiche italiane esce Vacanze di Natale, di Carlo Vanzina. 3 miliardi di incasso, dovuti al traino del successo dei due capitoli di Sapore di mare, tanto da esserne considerato la versione invernale, seppur posticipato all’inizio degli anni 80. La formula del resto si era già dimostrata valida: trama esile, cast ricco di volti noti dalla battuta facile, gag giocate sul doppio senso e sui luoghi comuni, esaltazione di vizi e difetti nostrani, e una colonna sonora prevalentemente dance.

Sono anni in cui il cinema nostrano punta a far cassa con pellicole basate sulla leggerezza e la commedia, non necessariamente d’autore. Anni in cui la tv commerciale comincia ad entrare nelle case spingendo sulla risata anche greve, proponendo programmi che nonostante le critiche feroci fungono da apripista per lungometraggi di sicuro incasso, destinati col tempo a diventare dei cult del genere. Vacanze di Natale rappresenta a suo modo una sorta di evoluzione della comicità, passando dalla bassa lega del film da barzelletta alla trasposizione di una realtà campanilistica talvolta esagerata ma verosimile pur nei suoi eccessi.

I cliché ci sono tutti, dal donnaiolo del nord interpretato come sempre da Jerry Calà alla famiglia snob della borghesia capitolina, dalla moglie fedifraga (Stefania Sandrelli) di un ricco milanese (Guido Nicheli) al borgataro romano (Claudio Amendola) innamorato di una ragazza inarrivabile.

Cortina D’Ampezzo fa da sfondo alle vicissitudini dei personaggi, tra cui merita una citazione Christian De Sica, che interpreta Roberto Covelli, figlio gay di un ricco costruttore edile (Riccardo Garrone) e che diventerà l’attore più fedele al genere del cinepanettone. Il valore del film, a distanza di 30 anni dalla sua prima proiezione, sta nell’aver messo in scena le voglie e la ricerca del divertimento puro di un’epoca di sostanziale benessere, e soprattutto di averlo fatto per primo, anticipando una coralità degli eccessi che, riproposta nell’attuale clima di crisi e latente nichilismo, ne rappresenta uno scimmiottamento nostalgico e anacronistico.

Rivedere Vacanze di Natale oggi ha senso soltanto in un’ottica di riscoperta di una realtà cinematografica passata, e merita un approccio libero dal pregiudizio conseguente all’ossessiva riproposizione dei medesimi cliché. Ciò che 30 anni fa rappresentava infatti un passatempo gradevolmente triviale, è inesorabilmente rimasto vittima del vizio della ripetitività che spesso colpisce il cinema: il bisogno di continuare a cavalcare l’onda di un successo, trascinando stancamente vecchi escamotage, senza più nulla da dire.

REGIA: Carlo Vanzina

ANNO: 1983

GENERE: Commedia

DURATA: 90 Minuti

TRAILER