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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Oggi, martedì 10 dicembre, si è svolta la nona Giornata delle Marche; un appuntamento ambito dalle città della regione per catalizzare gli onori. Palariviera gremito, presenti le rappresentanze politiche comunali, provinciali e regionali, ma anche tanti giovani delle scuole superiori e delle società sportive invitati dall’Amministrazione per prendere parte alla “celebrazione”. Il pomeriggio borderline tra istituzionale e culturale è stato seguito in diretta streaming in tutte le Marche e si è subito proposto come evento lontano da ogni autocelebrazione, ma di promozione della storia, della cultura e della tradizione segni di appartenenza.

 

Capitale umano motore di sviluppo economico per la crescita delle Marche“; questo il fil rouge della giornata condotta da Andrea Carloni e aperta con la proiezione del filmato “L’ambizione del classico. Le Marche e i grandi marchigiani” curato da Giorgio Mangani e prodotto dalla Fondazione Marche Cinema Multimedia. La proiezione è stata una riflessione originale che ha raccontato i marchigiani illustri, quelli dei libri di storia, di arte e di letteratura come Rossini, Raffaello e Leopardi, ma anche Bramante, Volponi, Beniamino Gigli, Matteo Ricci e tanti altri tasselli della storia che pochi oggi rammentano (diciamo anche questo). E alla memoria di Carlo Urbani, noto in tutto il mondo per aver debellato Sars e medaglia d’oro per i benemeriti della Sanità Pubblica, è stata dedicata l’onorificenza del Picchio d’Oro consegnata dal presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. Altra onorificenza è stata consegnata al sambenedettese Tommaso Palestini dal presidente della Provincia di Ascoli Piceno Piero Celani e dal sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari. Dalle persone ai luoghi, passando per il fermento delle piccole comunità che contraddistinguono la regione plurale d’Italia. Poi si è esibita l’Orchestra filarmonica delle Marche che, oltre ad un tributo a Jimmy Fontana, onorato dalla presenza del figlio Luigi Brignoli, ha arricchito il teatro dell’inno delle Marche composto da Allevi; per la prima volta è stato presentato il testo firmato da Giacomo Greganti e cantato dalla Corale Vincenzo Bellini e in versione pop dai gemelli ascolani Di Stefano, sotto l’egida di Giulio Rapetti in arte Mogol.

 

Durante le due ore mezza circa, non sono mancati i proclami; dopo il discorso di benvenuto del sindaco Gaspari, le parole di Spacca che ha fotografato un momento particolare per la Regione e l’Italia intera dove crisi e recessione si intrecciano nei portafogli dei grandi e nella speranza dei giovani. E qui stridevano i 40 mila euro spesi per l’allestimento. Nella sala da 999 posti che si andava via via svuotando, forse riecheggiava ancora la frase degli economisti e premi Nobel Gary Becker e Amartya Sen: “Il capitale umano è la più importante forma di ricchezza di una comunità: si presenta sotto forma di conoscenza, istruzione, capacità di interpretazione del cambiamento“. Il messaggio era questo; anche se oggi è più forte la paura di non poter conquistare il futuro.