Maurizio Angelini è un trentaduenne ascolano alla ricerca di sé. Almeno è ciò che racconta con il suo “Minus Habens“. Una breve raccolta di poesie che ha nel viaggio e nella ricerca la propria ispirazione. L’essere, un poco d’amore e l’altro da sé sono i capisaldi di questa operetta che scorre agevole tra le dita. Si comincia dal sé: “nell’impossibilità di agire sono solo mente confusa che naviga nel fiume della vita… nell’inalterata speranza di ritrovarmi inseguirò astratte risposte e trepide convinzioni”. E ancora: “voglio lasciare un segno su questa terra dove io possa aver motivo di essere”. Non manca neanche un giudizio – non lusinghiero – sulla società: “siamo come specchi riflessi in un mare senza confini. Una moltitudine di pesci a caccia di felicità occulte. Diffidiamo da facili prede perché la voracità ha il prezzo di una vita appesa all’amo”. “Vedo solo divieti d’amore e di dolore. Troppe sono le macchine colme di diplomazia, fatte di compromessi tra abili sfruttatori e fubri predicatori”.
Importante anche l’accenno alla poesia: “Non uso pensieri di penna per comodi fini. Sarai sfogo quando vorrò parlarmi, scriverai sogni e mi farai del male, ma saprai curarmi con la tua timida forza”. Un libretto da leggere e ri-leggere per chi ama la poesia.