Welcome è una parola che ha una potenza devastante. Significa “benvenuto”, presuppone accoglienza, tolleranza, rispetto. Non prevede distinzioni o filtri, semplicemente apre le porte a chi bussa. Se avesse un corpo, avrebbe braccia spalancate e un sorriso. Welcome è la parola che compare sullo zerbino di un uomo che ha denunciato alla polizia il suo vicino di casa, reo di aver aiutato un clandestino minorenne. Questa contraddizione è la chiave del film di Philippe Lioret.
Bilal (l’esordiente Firat Ayverdi) è un ragazzo curdo di 17 anni, fuggito a piedi dall’Iraq per raggiungere a Londra la fidanzata Mina (Derya Ayverdi), che il padre ha promesso in sposa a un cugino. Giunto dopo tre mesi a Calais, viene scoperto dalla polizia mentre cerca di imbarcarsi nascosto in un camion. Decide così di oltrepassare la Manica a nuoto, prendendo lezioni da Simon (Vincent Lindon), istruttore della piscina comunale. L’uomo, già provato a causa della separazione dalla moglie, si farà coinvolgere dalla tenacia del ragazzo e lo aiuterà, sfidando le severe leggi sull’immigrazione volute da Sarkozy.
“Se si comincia a non far entrare la gente nei supermercati, poi dove si va a finire? Vuoi che ti compri un libro di storia?”
Il film fa riflettere sul reato di clandestinità. Lo fa con un tocco al contempo delicato e potente, attraverso una storia d’amore, quello che può spingere un ragazzo a superare umiliazioni e correnti, ostacoli e paura, in una terra straniera e ostile.
Dov’è la colpa, nel clandestino o in chi lo rende tale?
E soprattutto, qual è la colpa? La critica di Lioret è alle leggi che puniscono chi offre il proprio aiuto a chi cerca salvezza fuggendo dal proprio paese.
I confini sono qualcosa di costruito, intangibili eppure invalicabili, capaci di svestire un uomo dal suo essere individuo e farlo diventare Clandestino, Altro, qualcosa e non qualcuno, da cui difendersi e di cui aver paura.
Poi dove si va a finire? Quando chi fugge per necessità è destinato all’emarginazione, quando chi aiuta viene perseguito, quando si alzano muri fisici o mentali per chiudere lo sguardo, la deriva verso la delinquenza sembra ineluttabile.
E Welcome diventa allora soltanto una scritta ipocrita su uno zerbino. Benvenuto.
REGIA: Philippe Loiret
ANNO: 2009
GENERE: Drammatico
DURATA: 105 minuti