Attù prima di tutto è un marchio, conosciuto e accreditato nel panorama piceno, fortemente legato a Filippo Galosi e al locale di Corso Mazzini 154. Radicale il cambiamento che l’ha visto recentemente protagonista, e abbiamo deciso di raccontarvelo. Oggi vi porto con me a fare uno spuntino da ATTù – Pane & Vino, l’attività del giovane ascolano, che grazie alla caparbietà, umiltà e ecletticità che lo contraddistinguono, ha dato vita una paninoteca rigorosamente ascolana, valida alternativa alla marea di pizzerie al taglio e ai kebab, dove poter gustare, a tutte le ore, tutti prodotti “made in Ascoli Piceno”.
Gestito in prima persona insieme alla sua compagna Martina da Filippo, che ti sorride dalla finestrella che affaccia la cucina al pubblico mentre realizza la tua soddisfazione culinaria, Attù si proclama a tutti gli effetti il posto dove ritrovarsi per una pausa veloce o dove intrattenersi in chiacchiere di fronte ad un buon bicchiere di vino. Un’altra novità prende piede nel centro storico di Ascoli: qualcosa che mancava, ora c’è! La storia di Attù è particolare, posso permettermi di dire che è una bella storia, perché è la storia di un giovane che decide di vivere la crisi come un’opportunità di trasformazione.
Che cos’è ATTù e come nasce quello che è diventato oggi? “Attù oggi è una paninoteca-wine bar, che mette in risalto la connotazione di punto di ritrovo, che il posto ha sempre avuto, anche quando era “altro”. Infatti -come alcuni di voi già sapranno- Attù nasce un decennio fa come jeanseria. Dopo otto anni di attività, per esigenze prettamente connesse alla crisi, prendo il coraggio a quattro mani e decido di cambiare tutto, consapevole della fase di stallo del mercato dell’abbigliamento e allo stesso tempo certo di non potermi fermare con esso. Inizio a sondare i vari settori del commercio e prepotentemente il Food&Beverage risulta essere quello ad aver perso meno. Unitamente a quest’analisi imprescindibile, la spinta è stata quella di creare nella mia città una realtà di cui sentivo la mancanza e il bisogno nelle mie serate da “consumatore”, in giro per le vie del centro: avrei voluto avere più scelta, soprattutto nel “dopocena”, e così per offrire un’alternativa, ci ho pensato io”.
In che momento hai deciso sì, lo posso fare? “Sinceramente non è stato semplice, dovevo ricominciare tutto da capo, imparare un nuovo mestiere dopo 15 anni di lavoro nell’abbigliamento. Ma non mi sono lasciato scoraggiare, mi sono rimboccato le maniche e mi sono fatto insegnare tutto quello di cui avevo bisogno per partire con questa nuova avventura. Il momento decisivo per concretizzare l’idea è stato senza dubbio quando ho trovato un socio, un amico che ha deciso di investire nel mio progetto. Mi frullava in testa da un po’, già mentre chiudevo il negozio d’abbigliamento, stavo acquistando la licenza per la somministrazione alcolici. Ma tra il pensare e il fare avevo bisogno di un investitore. Quando l’anello mancante è arrivato, non avevo più ostacoli. Ero finalmente pronto! Attù il nome dell’esperienza precedente, Attù il nome di questa nuova sfida”.
Perché hai optato per mantenere lo stesso nome e lo stesso spazio? “Il nome Attù è rimasto perché mi sta a cuore, perché la gente, i clienti, gli amici lo identificano con me, il brand è conosciuto e funziona. Ho immaginato che sarebbe stato più facile trasformarlo in altro piuttosto che cambiarlo e credo di aver avuto ragione. Il posto più o meno ha seguito lo stesso ragionamento: la posizione è ottimale, è di passaggio, si trova nel cuore cittadino e le persone sanno dove sta Attù, è un punto di riferimento a prescindere da quella che sia la sua offerta commerciale”.
ATTù – Pane & Vino ha inaugurato il 13 aprile scorso. Ha dunque appena compiuto tre mesi. Com’è il bilancio del primo trimestre? “Il bilancio dei primi tre mesi è assolutamente positivo, ottimo, inaspettato. In pochissimo tempo il passaparola ha fatto il suo dovere, e giorno dopo giorno sempre più persone vengono ad assaggiare le nostre specialità. Abbiamo già in nostri clienti abituali. Chi viene da noi, torna e s’affeziona in breve tempo: questa è davvero una bella soddisfazione! è un locale unico per quello che propone e per il modo in cui lo fa, diverso dagli altri e abbiamo la sensazione che gli ascolani stessero aspettando un posto così”.
Qual è l’ingrediente segreto del vostro successo? Possiamo azzardare “l’Amore”? “Beh, oltre alla qualità delle materie prime che usiamo e alla cura che mettiamo in ogni piccola cosa, il fatto che siamo Martina e io a gestire l’attività è un valore aggiunto, la complicità che abbiamo come coppia si respira e si traduce in un affiatamento eccezionale anche sul lavoro. Siamo riusciti a creare un ambiente familiare, allegro, informale dove ognuno può trovarsi a proprio agio: infatti c’è chi passa a trovarci anche solo per un saluto o due chiacchiere. Qui da Attù si sta bene!”.
“In” Ascoli, per Ascoli. La componente territoriale è netta, e viene ribadita nell’adozione del dialetto ascolano per il vostro menù. Quali le ragioni di questa scelta? “Certamente per mettere in evidenza la radice ascolana che ci sigla così come per rendere partecipe l’Ascolano che si riconosce nei luoghi della città e nel dialetto e questo fa si che si sviluppi un maggior coinvolgimento del pubblico al quale ci rivolgiamo. La scelta del dialetto è stata fatta anche per esprimere genuinità e km zero dei prodotti che utilizziamo, avvalendoci di tutti fornitori locali: le bibite sono Paoletti, il pane è di Marozzi di Porta Cappuccina, i formaggi solo Sabelli, così come i salumi sono di Costantini, e tutto il vino è del Piceno, con le cantine Velenosi, Pantaleone, Ciù ciù e Castignano”.
Paninoteca si, ma non solo. Cosa si può trovare oltre la vasta gamma di panini? “I panini sono il nostro cavallo di battaglia e ne abbiamo per tutti i gusti. Ma si possono gustare anche insalatone ricche e dolci di una volta, come il pane e nutella e il pane burro e marmellata che ti riportano ai sapori veraci di quando eri bambino. C’è davvero l’imbarazzo della scelta e bisognerebbe provarli tutti”.
Una curiosità: qual è il panino più venduto? “Primo classificato finora è “Sant’Emiddie”: un panino fresco, semplice, estivo con insalata, pomodoro, prosciutto e mozzarella. Possiamo dire che è il panino del mese, o meglio della stagione! Poi ognuno che viene da noi trova risposta ai propri gusti sia nella ricca varietà delle soluzioni che proponiamo si optando per il panino “Fa mpo’ tu”, che dà la possibilità di decidere dimensioni e ingredienti del panino da ordinare, un panino su misura, praticamente. Ci tengo a dire che gli alimenti che usiamo sono freschi e giornalieri e che tutto quello che realizziamo è espresso, senza alcuna eccezione.
Chi viene a mangiare da ATTù? “Tutti! Dal ragazzino al sindaco, no, anzi il sindaco ancora non è venuto e se possiamo cogliamo l’occasione per invitarlo a venirci a trovare, il resto della giunta comunale è già nostro cliente!”
Quanto costa mangiare da voi? “Poco, i nostri prezzi rappresentano un altro punto a nostro favore. Il famoso “Sant’Emiddie” con una Cocacola o una Spuma Paoletti costa 5 euro. Il prezzo del panino più costoso o di un’insalata è di 4 euro e 50, così come per il bicchiero di vino che costa di più, ovvero un calice di pecorino Villa Angela di Velenosi. Possiamo dire che l’abbinamento “deluxe” resta sotto ai 10 euro”.
Qualche novità da segnalarci in questo momento? “Si! Il neonato panino “Camp’ Paregna'” introdotto sabato scorso che vedo una combinazione squisita di ciauscolo, auricchio piccante, rucola, funghi freschi crudi e salsa tartufata. Poi l’evento “Aperitivo della Quintana”, in collaborazione con la cantina Pantaleone: si tratta si un bicchiere di vino (indifferentemente bianco o rosso) della cantina coinvolta, abbinato ad un assaggio del panino del proprio sestiere. Il tutto a soli 6 euro”.
Progetti per il futuro? “Conquistare il mondo! A parte gli scherzi, tante le idee in cantiere, ma nessuna anticipazione per non rovinare l’effetto sorpresa! Unica cosa che possiamo svelarvi: vi promettiamo un evento al mese, valorizzando situazioni che ad Ascoli meritano un occhio di riguardo, che fino ad oggi non c’è stato come si deve”.
Trovate tutte le info alla pagina Facebook di ATTù e per chi non fosse ancora andato, vi invito personalmente a provare, quest’estate Attù resterà aperto per voi!