SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Diciassette anni e un sogno appena realizzato; è la storia di Gianluigi Squinzi, campione juniores a Wimbledon, accolto ieri pomeriggio al Circolo Tennis Maggioni nell’ambito del Banca dell’Adriatico Tennis Cup. Un tripudio di bambini, ragazzi e appassionati della terra rossa tra scatti e autografi, domande e complimenti per un atleta che sta costruendo la sua carriera sportiva.
“Doverosi i complimenti da parte della città. – lo accoglie Afro Zoboletti – Ci è dispiaciuto non averlo visto in campo per il torneo sambenedettese, ma la sua scelta è comprensibili e sarà comunque con noi al Maggioni”. Il giovane tennista è l’esempio da seguire, “la punta di diamante del tennis marchigiano“, interviene Emiliano Guzzo della Fit. Poche parole d’introduzione e i riflettori sono tutti puntati su Quinzi.
Un ragazzino che sembra timido, ma consapevole del risultato conquistato pochi giorni fa a Wimbledon. “È stato un torneo da non crederci, – racconta Quinzi – nel momento in cui ho visto tutto il mio box esultare allora c’ho creduto anch’io nella vittoria”. Sport e notorietà che iniziano ad intrecciarsi lungo una strada ancora lunga, ma anche una grande responsabilità per mantenere alto il livello delle sue future partite. Si descrive tecnico, un giocatore da campi veloci; un tipo aggressivo e da poche palle in campo con un buon servizio e un buon rovescio.
“Devo migliorare il dritto – prosegue umilmente – e l’aspetto mentale, anche se questa vittoria mi ha aiutato molto”. E sulla scia di questo risultato, che segnerà inesorabilmente lo spartiacque della sua carriera sportiva, la responsabilità di mantenere alto il livello e il sogno, sfatando il mito che i giovani italiani si perdono come il predecessore italiano Diego Nargiso che vinse nel 1987.