SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Goletta Verde di Legambiente approda nelle Marche in questo week-end farà tappa ad Ancora, Numana e San Benedetto del Tronto. Il tour 2013 rientra nell’ambito della campagna itinerante estiva di Legambiente che ogni hanno realizza un monitoraggio sullo stato di salute del mare e dei litorali italiani. Per il ventottesimo anno consecutivo, la storica imbarcazione ambientalista, realizzata anche con il contributo del Consorzio Obbligatorio Oli Usati, è tornata a navigare per schierarsi contro i “pirati del mare” concludendo il viaggio in Toscana, dopo più di 30 tappe.
Informare e coinvolgere i cittadini promuovendo esempi positivi all’insegna della sostenibilità ambientale; questo l’obiettivo primario del team che viaggia a bordo della Goletta Verde, affiancati da un gruppo di biologi che monitoreranno i punti critici delle acque costiere sulla base di segnalazioni e denunce dei cittadini. Il primo appuntamento è per sabato 29 giugno ad Ancona, nella sala didattica Mole Vanvitelliana alle ore 10, con un incontro sul tema: “Area Marina Protetta del Conero: un’opportunità ambientale, economica e sociale per l’intero territorio”.
Il passaggio di Goletta Verde nelle Marche sarà salutato anche a San Benedetto del Tronto domenica 30 presso gli ormeggi del Circolo Nautico al molo sud alle ore 17. Per l’occasione, l’imbarcazione sarà aperta alla visita di cittadini e turisti, mentre alle ore 19 saranno consegnati i premi alle strutture ricettive marchigiane amiche dell’ambiente, sostenute da Legambiente proprio per il loro impegno eco-sostenibile. “Il viaggio di Goletta Verde non è solo un’occasione per tutelare le nostre aree, ma l’intero paesaggio costiero che purtroppo rischia di cedere sempre più il passo al cemento – dichiara Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche – La trasformazione del paesaggio costiero marchigiano ha conosciuto negli ultimi decenni un’ascesa costante e inesorabile: dei suoi 180 km di lunghezza, da Gabicce Mare a San Benedetto del Tronto, le Marche contano ben 98 km di costa oramai trasformati a usi urbani e infrastrutturali, ovvero il 62% dei paesaggi costieri. È per questo che chiediamo alle istituzioni di istituire il vincolo di inedificabilità per aree costiere ancora libere da edificazione e comprese in una fascia della profondità di un chilometro dalla linea di battigia”.