SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A vent’anni dall’esondazione del fiume Tronto, il primo cittadino della città rivierasca rende pubblica una lettere di tragici ricordi e difficoltà, ma anche di speranza e cambiamento; l’episodio del 1992 sconvolse la vita di molti abitanti della zona di Porto d’Ascoli che nel giro di poche ore si videro portar via tutto dalla furia dell’acqua.
LA VOCE DEL SINDACO – “L’alluvione è una ferita ancora aperta nel cuore della popolazione dei quartieri Agraria, Sentina e Porto d’Ascoli centro che, per le nefaste conseguenze provocate alle case e all’economia del territorio, ha prodotto in tutti noi una coscienza diversa per affrontare le catastrofi naturali. – afferma il sindaco Gaspari – Dal 1992 ad oggi sono stati effettuati una lunga serie di interventi dalla realizzazione delle piste ciclabili a pettine lungo il Tronto tra Ascoli e San Benedetto, alla riperimetrazione del fiume grazie all’approvazione del Piano d’assetto idrogeologico (PAI) dell’Autorità di bacino, fino, in ordine di tempo, alla realizzazione del nuovo ponte che unisce la Marche all’Abruzzo, che seppur con le lungaggini della Pubblica Amministrazione, hanno permesso la messa in sicurezza del fiume Tronto”.
GLI INTERVENTI EFFETTUATI – L’amministrazione in carica ha raggiunto importanti traguardi insieme alla Provincia di Ascoli Piceno e al Comune di Monteprandone, portando a compimento la sistemazione del Fosso dei Galli. Gli interventi, inoltre, proseguiranno in questa direzione, “migliorando la qualità ambientale dei fossi a partire dal Torrente Albula sul quale attualmente è in corso d’opera la riqualificazione dei ponti e del tratto extraurbano. – conclude il primo cittadino – L’auspicio è che entro la fine dell’anno si riesca anche ad inaugurare il ponte ferroviario del Tronto e che si possa presto stringere l’intesa con la Provincia di Teramo e il Comune di Martinsicuro per la realizzazione del ponte ciclopedonale, un’opera essenziale non solo per la sicurezza e per la diffusione nella cittadinanza della cultura della mobilità sostenibile, ma anche per dare impulso a forme di turismo ciclabile”.