Troppo bello. Siamo troppo contenti. Noi. Perché questo mese vi regaliamo una recensione in più e invece degli ormai immancabili 5 fumetti, ve ne regaliamo 6. Allo stesso prezzo. Alla faccia della primavera più fredda degli ultimi trent’anni, ecco a voi 6 fumetti in 6 minuti, che un minuto in più è il minimo che dovremmo regalare alla cultura, all’arte e alla bellezza! Poi la scuola finisce, e dobbiamo pur sapere cosa acquistare e leggere in questa lunga (si spera) e calda (oh, quanto si spera!) estate. Quindi come d’uopo (il vintage va di moda anche nel lessico) ringraziamo le case editrici che hanno collaborato con noi, la Star Comics, la Saldapress e la Tunué, e buona lettura!
The Dead – Il Regno Delle Mosche
The Dead è una nuova serie e fumetti horror/splatter realizzata da due veterani del fumetto anglosassone come Alan Grant e Simon Bisley, e pubblicata in Italia dalla SaldaPress. Mentre scriviamo è in arrivo il primo volume e diciamo che la serie non si discosta molto dalla moda degli zombie che va per la maggiore, soprattutto grazie al successo di The Walking Dead che non accenna a diminuire. La trama è incentrata su un gruppo di pompieri rimasti bloccati da un’improvvisa invasione di zombie e di come riesce a sopravvivere squartando in vari modi gli assalitori. Ogni tanto anche qualcuno di loro ci rimette le penne e i modi in cui accade sono illustrati in tutte le variazioni possibili. Oltre a questo la storia, almeno per questo primo volume, non si sbottona più di tanto e non decolla. Anche le critiche verso i mass-media, che appaiono ogni tanto, sembrano un po’ buttate lì e ormai fuori tempo massimo. Bisley, per chi conosce le opere precedenti, appare decisamente giù di tono, e gli splendidi disegni di un ventennio fa e più sono qui un lontano ricordo. Si salvano le meravigliose copertine realizzate da un sempre straordinario Glenn Fabry. Speriamo nei prossimi volumi. Di Andrea Topitti
GE – Good Ending
Da anni ormai spopolano in Giappone i simulatori di appuntamenti, dei videogiochi che portano il gamer a conquistare la protagonista come se stessero avendo un vero appuntamento. La particolarità di questi prodotti è il finale multiplo e solo uno di loro è un Good Ending. Da questo filone trae ispirazione la nuova love comedy proposta dalla Star Comics, GE – Good Ending. Seiji Utsumi è segretamente innamorato della sempai Shou Iketani… Segretamente fino a quando Yuki Kurokawa non lo scopre e decide di aiutarlo a conquistarla. L’amore però ha mille facce e gli sviluppi non sempre sono scontati. Opera prima di Kei Sasuga, vede la sua forza nello sviluppo della trama; l’autrice è una donna e si cimenta in uno shonen analizzando una storia d’amore dal punto di vista sia maschile che femminile, in modo per nulla banale. I disegni sono molto curati e dettagliati e migliorano nel corso dei 16 volumi di cui l’opera è composta. Se avete nostalgia di Video Girl Ai cimentatevi nella lettura di questo fumetto, non sarà la stessa cosa ma un piccolo tuffo al cuore ve lo procurerà. Di Maurizio Vannicola
Prison School
Dal titolo e dalla copertina questo manga edito dalla Star Comics sembrerebbe una storia epica di lotta e redenzione… Molto bene, leggiamo! Dunque: una scuola femminile trasformata in mista, il numero dei maschi è solo di cinque unità. Bene! Ovviamente i cinque (che nella tipologia fisica, stranamente, mi ricordano i protagonisti di South Park) sono sempre sudatissimi e gli occhi serpeggiano verso le gonnelline plissettate che si alzano… Ok. Bene. Nessuno di loro riesce a rivolgere parola ad alcuna fanciulla, certo, sono intimiditi, ma anche le ragazze sembrano troppo sfuggenti: c’è qualcosa di strano. Infatti un club segreto vieta i rapporti tra i sessi, pena la detenzione nella Prison School. Naturalmente i ragazzi si fanno beccare mentre spiano le ragazze ai bagni, vengono imprigionati e torturati e… provano un’immensa felicità nell’essere puniti da studentesse formose in mini estreme, mutandine a vista e tacchi a spillo. Beh, che dire. Mi aspettavo qualcosa di diverso, però i disegni di Akira Hiramoto sono davvero ben realizzati e non si esclude che la storia diventi più appassionante: infatti ha anche vinto il 37° premio Kodansha… Ma per cosa? Di Silvia Forcina
Rockin’ Roads
Rockin’ Roads è un fumetto autoconclusivo pubblicato dalla Tunuè, realizzato da Lucio Perrimezzi (testi) e Giulia Argnani (disegni), pubblicato nel 2010 e, nonostante non sia recentissimo, lo voglio segnalare. La storia narra di Davide, (soprannominato No-Dave), un ragazzo calabrese che studia Giurisprudenza. Lo studio, però, è l’ultimo dei suoi interessi, la sua vera passione è la musica Metal. Suona la chitarra in un gruppo che ha formato e un giorno gli capita l’occasione di poter sfondare: ma scopre presto che la realtà è diversa da quello che sognava. Nel corso della storia gli autori ci illustrano anche i suoi amori e le sue esperienze, ma quello che ne emerge è proprio la sua immaturità. La morale è un vero schiaffo a una generazione che molto spesso è illusa e ingannata. Il fumetto forse difetta di una sceneggiatura a volte ingenua, ma i disegni sono ben adatti e l’intento di farci vivere l’interiorità dei personaggi è ben riuscita. Chi apprezza i romanzi di Enrico Brizzi troverà pane per i suoi denti. Di Andrea Topitti
Rohan al Louvre
Direttamente da Le bizzarre avventure di Jojo: Diamond is unbreakable arriva questo volume unico, spin-off della serie. Rohan Kishibe è un popolare mangaka con un singolare potere: può sfogliare le persone e leggerne l’anima. In questa avventura in solitaria lo vediamo alle prese con un giallo ambientato a Parigi e più precisamente al museo del Louvre dove è conservato un misterioso quadro, dipinto con il nero assoluto e che nasconde un arcano mistero. La storia può considerarsi un semplice filler della serie originale e nonostante ciò si lascia leggere e apprezzare. Nota di merito ai disegni di Hirohiko Araki che hanno raggiunto dei livelli altissimi e una cura dei dettagli sempre più maniacale: sono stato letteralmente rapito dai primi piani dei personaggi, realizzati con un chiaroscuro al tratto senza l’uso di retini e con un ottimo accostamento di colori. Un volume consigliatissimo ai fan della serie e a chi invece vuole avvicinarsi alla saga, gustandone una succosa anteprima. Di Maurizio Vannicola
Yankee-kun e Megane-chan
Miki Yoshikawa è stata per anni assistente del più noto Hiro Mashima, autore, ad esempio, di Fairy Tail e Rave, e si vede piuttosto bene nei disegni: ma questa sua storia, portata in Italia da Star Comics, è originale e godibilissima. Non siamo in un’ambientazione fantasy, come nelle opere del maestro, ma trattasi di commedia scolastica in cui il teppista Daichi Shinagawa viene importunato con richieste insistenti di ogni tipo (soprattutto quando si trova nei bagni maschili) dalla capoclasse Hana Adachi. La ragazza è così appiccicosa che il teppistello (il titolo appunto, tradotto in modo maccheronico, potrebbe essere reso con “Teppistello e Occhialina”) ogni volta cede, per accorgersi in seguito che le azioni della capoclasse sono sempre iniziate a fin di bene e per motivi altruistici. Ma anche l’occhialuta Hana nasconde del suo passato qualcosa di poco “legale”… Contando nel fatto che l’autrice con il tempo riesca a trovare un suo tratto più personale, mi sento di consigliare questo titolo un po’ a tutti, perché è genuinamente divertente e non banale, foriero di ottimi presagi. Di Silvia Forcina
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