ASCOLI PICENO – Dall’estrazione del travertino, un possibile rilancio per economia e occupazione nel Piceno. L’assessorato alle Attività estrattive con al timone Giuseppe Mariani ha infatti emanato un bando rivolto alle imprese del settore per consentire l’estrazione della pregiata pietra. Ben un milione e mezzo di metri cubi per dieci anni. “Un bando consistente sotto l’aspetto quantitativo – osserva Mariani -. Per molto tempo attività estrattiva ad Ascoli è stata abbandonata a beneficio della zona di Tivoli soprattutto perché più facile e meno costosa. Ora però lì le riserve si stanno esaurendo e a questo si aggiunge il fatto che il travertino così omogeneo che si trova a Tivoli sta perdendo il suo appeal. Prima il candore veniva considerato un valore aggiunto e ogni piccola venatura sembrava diminuirne il pregio. Oggi non è più così. E soprattutto ci si è resi conto che il travertino di Tivoli non è molto adatto per l’esterno”.
Una serie di elementi che congiuntamente all’importante bando emanato dalla Provincia potrebbero rilanciare un’attività sopita che attualmente conta meno di un centinaio di addetti, impiegati nelle cinque aziende rimaste situate nell’acquasantano. Il bando è proprio rivolto all’estrazione in quella zona, dove i percorsi impervi rendono la pratica molto più costosa e difficile. “Attualmente – spiega Carlo Brunori , ingegnere della Provincia – le tecniche sono notevolmente migliorate. Prima si procedeva utilizzando esplosivo per verificare dove trovare la pietra da estrarre, ora grazie all’ausilio di geologi e tecniche più sofisticate, l’impatto ambientale è ridotto e anche i costi”.
“Non possiamo più considerare queste zone come un museo”, ammonisce Mariani, che annuncia una serie di iniziative a corollario di questo bando: corsi per operatori di cava, partecipazione a fiere e infine stimoli alla realizzazione di un vero e proprio consorzio di imprese operanti nel settore “che possano rispondere, unendosi a tutte le esigenze del mercato”. Da un’attività antica dunque, potrebbe giungere una possibilità di rilancio dell’economia e del futuro della città. Il travertino, che spicca sinuoso e austero nei palazzi del centro storico della città di Ascoli potrebbe diventare una delle risposte alla crisi occupazionale che affligge il territorio. E questo perché oltre agli impiegati nell’attività puramente estrattiva potrebbe stimolare l’indotto composto da geologi, attività di commercializzazione e di lavorazione, tecnici, contabili. Insomma la doppia “T”, travertino e turismo, potrebbe essere la chiave della ripresa e forse della rinascita della città. Il travertino infatti potrebbe essere la nuova veste chiesta ad una città che ambisce a divenire sito Unesco, facendo del centro storico in travertino la sua eccellente peculiarità