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ASCOLI PICENO – Croci tombali sul campo di allenamento dell’Ascoli e minacce ai giocatori. A questo si aggiungono le scritte apparse in città: “E’ finita la pazienza, o salvezza o violenza”, “11.05.13, quando la squadra molla la città ruggisce!”. Le croci sono un macabro avvertimento ai bianconeri, reduci da sei sconfitte consecutive e con l’unica speranza di giocare i play out. “Il Piceno non può veder svanire una delle eccellenze del territorio senza aver dato battaglia. L’arrendismo, la rassegnazione e l’assenza dimordente non saranno tollerati da parte di nessuno. Il ruggito di Ascoli deve risuonare forte e riecheggiare fino a Terni. Chi non raggiunge sabato lo stadio non è degno di essere chiamato ascolano”, si legge in un comunicato degli ‘Ultras 1898’. L’episodio ha un precedente significativo ad Avellino, nel 1992. Allora 16 croci, dal significato inequivocabile furono piantate sul campo del club irpino.