Jack è un piccolo agricoltore che, involontariamente, riaprire un varco rimasto chiuso per secoli: quello che collega la razza degli umani con quella dei giganti. Jack, per impedire ai giganti di conquistare le terre degli umani che rivendicano come le proprie, ingaggerà una lotta leggendaria.
CONSIDERAZIONI SU IL CACCIATORE DI GIGANTI
Dopo X-Men, X-Men 2 e Superman Returns, Bryan Singer ( acclamato per quel gioiello de I soliti sospetti) torna a cimentarsi per la terza volta col filone fantasy – fantastico hollywoodiano. Specificare “hollywoodiano” non è un caso, bensì un fattore che porta con se tutti i difetti del genere. Infatti Il cacciatore di giganti, rivisitando alla bene e meglio Jack e la pianta di fagioli, presenta tutti quelle debolezze che un film di Hollywood ha, o meglio, tutti quegli elementi che volontariamente vengono inseriti per assicurare incassi ai botteghini e il divertimento del pubblico.
Il film, preso nel suo insieme e non scomposto nelle sue parti, non è malvagio: è un film senza pretese, che mette in scena poco più che dei combattimenti tra uomini e giganti arricchiti (o almeno Singer ci prova) da movimenti di camera veloci ed impossibili, a voler dare la soggettiva di una telecamera che si sposta nei punti più improbabili e spettacolari e sorprendere lo spettatore. In realtà lo stupore (che è l’asso nella manica di questi film) c’è e non c’è, o, per dirla meglio, è pesantemente spezzato dalla poca credibilità che aleggia nel film. Per poca credibilità non si intende che il film pecca di realismo, è un film con atmosfere fantastiche, come minimo la sospensione dell’incredulità c’è da averla assodata, bensì si intende lo scarso risultato visivo del comparto tecnico.
Gli effetti speciali, complice la ormai pluri citata e sempre attuale crisi, sono di una fattura imbarazzante, per niente riusciti, restituendo allo spettatore dei giganti che sembrano di gomma, finti, che hanno molto meno dignità dei vecchi film in stop-motion realizzati con pupazzi e modellini. Ciò che salva in calcio d’angolo il film e lo rende piacevole, soprattutto ai bambini, è la sceneggiatura che riesce a mixare epicità e comicità insieme, azione ed ironia, in modo tale che, grazie all’ausilio di una striminzita linea narrativa, gli spettatori più piccoli, target a cui il film è rivolto, possono divertirsi e stupirsi facilmente. Se per un pubblico più piccolo divertimento e azione sono gli elementi d’attrazione del film, per gli adulti d’attrazione sicuramente sono il cast di attori quali Ewan McGregor, Ian McShane, Stanley Tucci e Eleanor Tomlinson che, purtroppo ma funzionale al tipo di film, offrono una recitazione al minimo sindacale delle espressioni.
In definitiva un film senza tante pretese tecniche ne di intrattenimento, che piacerà ed affascinerà il pubblico composto da bambini e sedicenni, ma che non offre nessun spunto di riflessione, nessuna sfumatura intellettuale o emotiva ad un un pubblico adulto.
IL CACCIATORE DI GIGANTI
REGIA Bryan Singer
SCENEGGIATURA Christopher McQuarrie
ANNO 2013 CON Ewan McGregor, Nicholas Hoult, Ian McShane, Bill Nighy, Stanley Tucci, Eleanor Tomlinson