SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La Tavola Blu” fa tappa nelle Marche; dopo Veneto, Abruzzo e Lazio il progetto di Marevivo arriva a San Benedetto del Tronto rivolgendo l’attenzione agli istituti alberghieri d’Italia con l’obiettivo di diffondere una più efficace e corretta informazione sul mare e sulla sua vulnerabilità. Gli chef, chiamati a coniugare creatività e sostenibilità, da lunedì avranno la possibilità di sviluppare un percorso di informazione e di partecipazione attiva degli studenti dell’istituto.
Il progetto, realizzato con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, coinvolge dodici istituti in undici regioni costiere e i ragazzi dell’ultimo anno dell’istituto professionale alberghiero Buscemi di San Benedetto del Tronto saranno i protagonisti di questa sfida che ha l’obiettivo di mostrare concretamente come sia possibile diversificare le scelte di ognuno in materia di pesce e allo stesso tempo proporre cibi alternativi e sostenibili. Ricordiamo che le specie ittiche di interesse commerciale censite dal Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali sono 719 ma, schiavi di mode culturali e alimentari, ne mangiano sì e no il dieci per cento.
Due gli incontri, il primo lunedì 8 quando verrà presentato alle classi di enogastronomia il percorso di sostenibilità ambientale, valorizzazione delle risorse del mare, stagionalità del pesce, km zero e miglio zero alla presenza dell’assessore alle Attività produttive e alle Politiche de mare, Fabio Urbinati. Giovedì 11, invece, gli chef formatori utilizzeranno i laboratori dell’istituto per cucinare piatti a base di pesce povero o pesce dimenticato, mostrando ai futuri cuochi come uscire dalle logiche legate alla moda del momento, anche in fatto di ristorazione. Per l’ultima giornata del progetto gli studenti saranno condotti all’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, dove i biologi dell’Istituto Zoo profilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise illustreranno le meraviglie dell’area marina protetta e le criticità legate all’eccessivo utilizzo delle risorse del mare.