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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ha incuriosito tutti il totem eretto nel centro cittadino che con la frase “I nostri soldi in un pugno di… Mosca” rammentava alla collettività sambenedettese alcuni punti salienti della trasferta russa del sindaco Gaspari e compagni, oggi il gruppo consigliare del Popolo delle Libertà prende atto delle scuse del primo cittadino, ma quel manifesto sarà affisso in tutta la città.

 

 

Ritenuto uno scivolone sul ghiaccio moscovita, il tweet che raccontava l’inizio giornata e il pugno chiuso in piazza non sono il bel ricordo di una missione che avrà ancora molto da chiarire. L’auspicio, inoltre, di sensibili risultati già dalla prossima stagione, considerato l’investimento e il campo d’azione che supera 10milioni di abitanti solo nella città di Mosca. A non convincere, inoltre, la partecipazione del presidente del Consiglio comunale Marco Calvaresi compreso nelle spese di delegazione, forse mosso da “interessi per la sua attività imprenditoriale; – avanza Pierluigi Tassotti – avrebbe potuto fare come i suoi colleghi imprenditori” che hanno partecipato alla fiera a proprie spese. Dopo anni di dissapori tra Calvaresi e Gaspari, spesso all’attenzione della cronaca cittadina, il gruppo Pdl vuole sapere da che parte sta il rappresentante del Nuovo Polo.

  “Speriamo nell’arrivo dei russi e saremo i primi a render merito all’Amministrazione comunale. – continua Pasqualino Piunti – Spesi 32mila euro, ad oggi nei fatti non è stato prodotto niente, ma solo grandi speranze. Diamo fiducia ai diciotto voli da Ancona per Mosca e aspettiamo notizie sui pacchetti viaggio venduti”. E se il Pdl snocciola le delusioni sambenedettesi, dalla Sea Card alla tassa di soggiorno, dalla wifi ai parcheggi a pagamento, attende che vengano svelate le anticipazioni del sindaco Gaspari durante la conferenza di sabato. “Attendiamo un grande evento, ma ricordiamoci che l’anno scorso il grande evento era il Mef. – chiosa Piunti – E soprattutto aspetto di sapere come verranno recuperati parte dei soldi con la promozione delle vongole”.