Undici cortometraggi diretti da Jim Jasmusch che hanno come filo conduttore il momento del caffè e sigaretta. Tra i registi del panorama cinematografico indipendente americano spicca, sopra ogni tutti, il nome di Jim Jarmusch. La peculiarità di Jarmusch sta nel creare, nei suoi film, una sensazione di coinvolgimento totale tra lo spettatore e il film senza far dire nulla ai personaggi, senza che nulla di specifico accada nello schermo.
Nei suoi film, protagonisti sono le persone comuni, gli invisibili della società che però, proprio per il loro essere anonimi, diventano speciali, unici. E Jarmusch non fa altro che mostrarci i loro sentimenti, quello che provano enfatizzando il loro stato d’animo con l’ambiente circostante, spesso desolato e ripetitivo, come, a volte, è l’animo di tutti noi. Proprio per questo ruolo empatico della sua regia, Jarmusch riesce a farci avvicinare ai personaggi che racconta, che filma, senza che in realtà accada veramente qualcosa nello schermo, senza che vi sia necessariamente una trama, e, Coffee and Cigarettes, ne è l’esempio perfetto.
In questa pellicola assistiamo a undici cortometraggi in cui i vari personaggi sono seduti in un tavolo mentre devono caffè e fumano sigarette. Né più né meno. Di una semplicità disarmante. Ma è proprio questa semplicità (fatta di primi piani fissi e dall’alto e basta), unita alla bravura degli attori, che Jarmusch riesce a creare il sopra citato “filo empatico” con lo spettatore. Grazie all’ambientazione costruita ad hoc per ogni coppia di protagonisti, il regista crea un’atmosfera totalmente surreale, anche se di surreale, a livello oggettivo non c’è niente, in cui lo spettatore si aspetta tutto e niente da questi tipi seduti ad un tavolo che fumano e bevendo caffè.
La semplicità diventa l’arma più efficace in questo fiIm. Jarmusch crea un filo conduttore tra lo spettatore e la sua pellicola, rispecchiandosi nel film. E da qui il via a dialoghi a conversazioni brillanti e fuori dal comune: dai fratelli Jack e Mag White (i famosi componenti del gruppo White Stripes) che parlano della bobina di Tesla, a Iggy Pop e Tom Waits che parlano di medicina, musica e Gianni e Pinotto, per continuare dall’attore Bill Murray che fa il cameriere in un bar a Steve Buscemi e le sue teorie riguardanti un gemello cattivo di Elvis. Situazioni esilaranti e geniali (questo è il termine giusto) che hanno come espediente o tema il caffè e le sigarette. Nota di merito va alla fotografia, un bianco e nero perfetto e netto che conferisce senso a tutto il girato, alle inquadrature di jarmusch, sempre fisse e in primo piano, che danno qual senso di staticità prima detta, ma al tempo stesso, di coinvolgimento e agli attori: un cast stellare fatto di attori e musicisti (vedere in basso per il cast) che mettono in scena un’interpretazione magistrale e brillante. Un grande gioiello della cinematografia indipendente che va visto lasciandosi trasportare.
COFFE AND CIGARETTES
REGIA Jim Jarmusch
SCENEGGIATURA Jim Jarmusch
ANNO 2003 CON Roberto Benigni, Steven Wright, Joie Lee, Cinqué Lee, Steve Buscemi, Iggy Pop, Tom Waits, Cate Blanchett, Alfred Molina, Steve Coogan, Jack White, Meg White, Bill Murray