Qualche giorno fa ho assistito per caso a una conversazione in cui una giovane ed elegante signora diceva all’amica con fare inorridito “no, mai festeggiato l’otto marzo, è da cretine!”. Ebbene questa frase, detta forse in uno scatto di pseudo–dimostrazione di emancipazione mi ha lasciato interdetta. Mi ritengo una persona molto sensibile all’argomento diritti delle donne e l’idea che l’otto marzo sia una sorta di San Valentino per sgallettate mi ha ferito. Ho sempre festeggiato la festa della donne un po’ come il 25 Aprile e il 1° Maggio. Non una vera e propria festa, ma una commemorazione, un momento di riflessione su ciò che si è realizzato e sul tanto che c’è ancora da fare.
A darmi ragione, purtroppo, sul fatto che ancora sui diritti delle donne c’è tanto da lavorare, ci sono gli inquietanti dati sul femminicidio in Italia e quelli, ancora più subdoli, sulla quantità di donne laureate rispetto al numero di lavoratrici (perché siamo più brave a scuola ma poi non troviamo lavoro?). Insomma l’idea che festeggiare l’otto marzo sia da casalinghe disperate mi sembra una posizione snob, da finto alternativo. Per questo motivo rivendico questo post per consigliarvi alcune letture utili, pescando tra alcuni classici della riflessione sul mondo delle donne e segnalandovi anche alcuni romanzi.
I SAGGI SUL MONDO FEMMINILE
Se la lettura, come dicono le classifiche, è una passione molto femminile purtroppo è raro vedere donne che leggono di saggistica. Perché? Ci sono molti testi in cui si riflesse sulla condizione femminile che secondo me dovremmo leggere. Il primo, ormai storico ma sempre attuale, è il volume di Elena Belotti, Dalla parte delle bambine. Il libro è un piccolo manuale per riconoscere le tante piccole differenze che a partire dall’infanzia segnano il destino della “donna”. Certo il volume per fortuna in alcuni punti è superato ma non temete. Loredana Lipperini ha scritto, per i contemporanei, il seguito ideale del libro Ancora dalla parte delle bambine.
LE TESTIOMONIANZE DELLE DONNE
Il mondo femminile è spesso attraversato da difficoltà e sofferenza. Questi testi sono la raccolta di alcune testimonianze che dovrebbero servirci anche come strumento per la riflessione. Il primo libro che segnalo è Noi che costruiamo gli uomini di Luisella Costamagna. Una raccolta di donne che ce l’hanno fatta, storie di ordinaria eccezionalità. A questo aggiungo anche il bel saggio All’indietro e sui tacchi a spillo, di Sarha Vine e Tania Kindersley.
I ROMANZI DELLE DONNE
Ultimi, ma non certo per valore, segnalo due libri dedicati a personaggi femminili messi di fronte a scelte difficilissime. I libri sono molto belli ed, per approfondire, avremo presto in libreria l’incontro con queste due autrici… per cui tenete d’occhio il calendario degli eventi di Rinascita e leggetevi intanto Nessuno sa di noi di Simona Sparaco e Qualcosa di Buono di Giorgia Coppari. Due libri che lasciano il segno. Prima di chiudere vorrei giustificare anche l’immagine del post che ho scelto oggi. Da una rapida ricerca sul web ho notato che digitando “otto marzo” mi uscivano, in un tripudio di mimose, solo immagini di donne belle, giovani, al massimo madri, piacenti se non addirittura ammiccanti. Ecco, esattamente ciò che non è otto marzo. L’otto marzo sono invece tutte le altre donne. Non piacenti, non per forza angeliche puerpere, non vestite di soli fiori. Insomma ritengo che le vecchine computerizzate siano molto più ammirevoli delle “fate ignoranti”. Consigliatemi i vostri libri preferiti, scrivete a info@bibliodiversita.it